L'ebbrezza del secondo Scudetto in tre anni è già alle spalle, il Napoli di Antonio Conte è proiettato al futuro. E il futuro parla di una rivoluzione a centrocampo. Il primo colpo è servito: Kevin De Bruyne ha trovato l'accordo definitivo e giovedì arriverà in Italia per le visite mediche. Ma non è finita qui, perché il club sta per chiudere un secondo, importante acquisto in mediana: Yunus Musah dal Milan.
Questi movimenti sono strettamente legati al futuro di Frank Anguissa, tentato dalle sirene arabe, e disegnano una mediana completamente nuova, costruita per dominare su quattro fronti.
De Bruyne e Musah: il confronto tra i due nuovi colpi
Perché il Napoli, dopo essersi assicurato un fuoriclasse mondiale, punta anche su Musah? La risposta sta nella strategia di Conte. Esistono differenze sostanziali tra i due acquisti. De Bruyne è la stella, il genio, il giocatore che porta "esperienza internazionale, qualità, talento" per alzare il livello tecnico e vincere subito. È "la prima ciliegina sulla torta di una rosa già da Scudetto".
Yunus Musah, invece, rappresenta un acquisto diverso, più funzionale che di fantasia. È un tassello "poco appariscente ma utile", un "gregario" di quelli che Conte ha sempre amato, sulla scia dei vari Padoin o Giaccherini alla Juventus. Non fa sognare come il belga, ed è reduce da una stagione difficile al Milan tra "fischi di San Siro e prestazioni poco esaltanti", motivo per cui una parte dei tifosi potrebbe essere scettica. Ma il suo arrivo risponde a una precisa esigenza tattica.
Come si inseriscono nel progetto Napoli: il ruolo di Musah
L'acquisto di Musah si inserisce nel progetto a lungo termine del Napoli come un investimento sulla duttilità e sull'affidabilità. Conte sa che per affrontare quattro competizioni serve una rosa robusta e versatile. Musah è un giocatore che "dove lo metti sta, senza protestare: che sia mezzala, mediano in un centrocampo a due, addirittura esterno offensivo".
L'arrivo di Musah influenzerà la strategia di Conte offrendogli più opzioni. Se Anguissa dovesse partire per l'Arabia (ipotesi considerata "probabile" da Sky ), l'americano si giocherebbe il posto per sostituire il camerunense. Potrebbe agire da mezzala di rottura, entrando in concorrenza anche con lo stesso De Bruyne a seconda dell'avversario. In questo senso, potrebbe anche prendere il posto di un giocatore come Billing, menzionato in passato, offrendo però maggiore dinamismo e aggressività. Le aspettative di Conte per lui sono quelle di avere un soldato fedele, pronto a sacrificarsi per la squadra.
Il rebus della coesistenza: De Bruyne e McTominay
L'arrivo di De Bruyne pone un affascinante interrogativo tattico: la sua coesistenza con l'MVP del campionato, Scott McTominay. Possono giocare insieme? La risposta è sì, ma con i giusti accorgimenti. Entrambi hanno caratteristiche diverse da Anguissa, essendo più offensivi. In un 4-3-3, potrebbero giocare entrambi con Lobotka, oppure si potrebbe creare un ballottaggio, con lo scozzese favorito e Musah titolare per garantire più equilibrio.
La rivoluzione di Conte è iniziata. Toccherà a lui, come ha detto De Laurentiis, "non lasciare nulla al caso" e trovare la conformazione migliore per un centrocampo che, sulla carta, ha pochi eguali in Europa.