C’è un punto, nel modo in cui si raccontano le vicende che riguardano la SSC Napoli, in cui il giornalismo smette di informare e comincia a costruire colpe. L’ultima ondata di titoli — “Non lasciamo tracce”, “Prezzo di facciata” — non racconta un’inchiesta: prepara un verdetto. La logica non è più quella della cronaca, ma del sospetto. E quando il sospetto riguarda Napoli, il Paese intero sembra sentirsi più a suo agio.
Il Sospetto come Linguaggio
Non è la prima volta. Ogni volta che un’indagine sfiora il club, il racconto prende la stessa piega: insinuazioni, frammenti, intercettazioni rese orfane di contesto. Il risultato è un effetto preordinato: far passare l’idea che a Napoli ci sia sempre qualcosa di opaco, di poco chiaro. Il meccanismo funziona perché si nutre di un riflesso antico: quello che separa “noi” e “loro”, il Nord razionale e il Sud furbo.
Il Capro Espiatorio Perfetto
Il Napoli è un’anomalia nel sistema: vince, si organizza, cresce. E proprio per questo deve essere “ricondotto all’ordine” con una dose di sospetto. Perché se una società del Sud dimostra di saper competere ai livelli più alti, il sistema simbolico del Paese vacilla. Ogni intercettazione diventa allora l’occasione per ripristinare un equilibrio: quello che vuole Napoli sempre sulla difensiva, mai legittimata a essere modello.
Il Paradosso di Casa Nostra
Ma la ferita più profonda non arriva solo dal Nord. A rilanciare quelle intercettazioni, spesso senza analisi e con titoli pensati per generare tempesta, sono testate napoletane. È il paradosso di una città che, per un click in più, accetta di essere strumentalizzata dai soliti pregiudizi nazionali. Così, mentre i franchi tiratori del Nord sparano, qualcuno qui tiene loro il bersaglio fermo.
La Verità è un Atto Rivoluzionario
Il problema non è solo morale: è professionale. Chi scrive sa che la maggior parte dei lettori non leggerà l’articolo intero. Basta un titolo insinuante per imprimere l’idea che “qualcosa di marcio ci sia”. È la cultura del sospetto elevata a prodotto editoriale, un danno che non si infligge al club, ma all’intera città. Difendere il Napoli, oggi, non significa negare la cronaca. Significa pretendere che la cronaca sia completa, onesta, e che la notizia non diventi un’arma. Napoli non ha bisogno di sconti: ha bisogno di verità