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Napoli, scattano i sigilli al murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli: Arriva la risposta dei gestori

Blitz della Polizia ai Quartieri Spagnoli: transennata l'area del "santuario", coperta la cappella. Turisti increduli e delusi.

Un colpo al cuore pulsante di Napoli. Un’operazione della Polizia Municipale ha messo i sigilli a Largo Maradona, l’altare laico ai Quartieri Spagnoli diventato meta di un pellegrinaggio ininterrotto di turisti e tifosi. Gli agenti hanno sequestrato tutto il materiale, dalle magliette ai gadget, e hanno coperto la “cappella” con i cimeli e le statue dedicate a Diego. Una ferita per la città, a cui ha fatto seguito la durissima e amara protesta dei gestori dello spazio.

Scattano i sigilli al murale di Maradona: Cosa è successo ai Quartieri Spagnoli

L’operazione è scattata in mattinata. Gli agenti hanno interdetto completamente l’accesso a Largo Maradona (via Emanuele de Deo n°60), lasciando decine di turisti, arrivati da tutto il mondo, increduli e delusi. Secondo le prime informazioni, sono stati sequestrati magliette e gadget di ogni tipo. Ancora più impattante, è stata **coperta la “cappella” votiva** dove si trovavano i vari cimeli, le statue e le sciarpe dedicate al Diez. Al momento, rimangono visibili solo l’iconico murale sulla facciata del palazzo e una recente statua donata da un artista argentino, anche se non è possibile avvicinarsi.

scattano i sigilli al murale di Maradona:
Sigilli al murale di Maradona:

“Stavolta non Riapriremo più”: lo Sfogo dei Gestori

La risposta non si è fatta attendere ed è un grido di dolore. Con un post sui social, i gestori hanno chiarito la loro posizione, annunciando una scelta drastica: “Stavolta, Largo Maradona non lo riapriremo più per scelta nostra”. Hanno spiegato che l’area, essendo proprietà privata, è stata chiusa da loro stessi per protesta contro una situazione burocratica insostenibile. “Purtroppo, le istituzioni non ci hanno ancora dato la possibilità di ottenere un permesso che ci consenta di operare regolarmente”, si legge nella nota.

Il Paradosso: “Lavoriamo in Regola, ma ci Fermano”

Il punto centrale della protesta è un paradosso tutto italiano. I gestori sottolineano di essere in regola sotto ogni aspetto: pagano le tasse, hanno partita IVA, la merce è fatturata e i dipendenti sono assunti regolarmente. L’unico, insormontabile problema? Il tipo di licenza. “Possediamo una licenza itinerante, e quindi non possiamo restare fermi”. Una licenza che, a loro dire, è l’unica che sia stato possibile ottenere.

Per questo lanciano un appello disperato alle istituzioni: “Chiediamo ad alta voce di aiutarci, di trovare una soluzione concreta che ci permetta di continuare a lavorare nel rispetto della legge”.

“Si Spegne un Intero Quartiere”

La chiusura di Largo Maradona, avvertono, non è solo un danno per una famiglia. È un colpo mortale per l’intera zona, che vive dell’indotto creato da quello che è diventato “il luogo più iconico e visitato di Napoli”, grazie al loro lavoro. “Se chiudiamo noi”, è la triste conclusione, “non si ferma solo la nostra famiglia, ma si spegne un intero quartiere”. Un appello che ora attende una risposta, prima che le luci su Diego si spengano per sempre.

Valentina Romano

Scrive di calcio come se raccontasse un romanzo. Laureata in Lettere e tifosa azzurra dalla nascita, Valentina unisce sensibilità giornalistica e attenzione per i temi sociali che ruotano attorno al mondo del Napoli. I suoi editoriali sono tra i più letti e condivisi, soprattutto tra i giovani tifosi.