
Cadono le braccia. Ancora una volta. Di fronte all’ennesima, studiata esplosione di disinformazione sul caso Osimhen. Dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni, un coro di media “italioti” si è alzato per chiedere la riapertura di processi e sanzioni contro il Napoli. Un rumore assordante che ignora volontariamente fatti, date e, soprattutto, sentenze. Perché mentre si strepita sul nulla, ci si dimentica di un dettaglio fondamentale: la giustizia sportiva ha già emesso il suo verdetto. E ha condannato una sola squadra.
La Cronologia di una Verità Ignorata: dal “Plusvalenze 1” al “Bis”
Per capire, bisogna fare un passo indietro. Tutta la polemica si basa sulla richiesta di riaprire il processo “Plusvalenze 1”, quello che a inizio 2023 vide assolti tutti i club deferiti, Juventus compresa. Quello che i disinformatori omettono è che quel processo fu revocato non per il Napoli, ma per l’esplosione dell’Inchiesta Prisma della Procura di Torino. Furono le nuove, schiaccianti prove emerse sul conto del club bianconero a obbligare la Procura FIGC a istituire un procedimento “Bis”. Ed è qui che la storia prende una piega ben precisa.

La Prova Schiacciante: Napoli nemmeno imputato nel Processo che Condannò la Juve
Nel processo “Plusvalenze Bis” – quello che si concluse con 10 punti di penalizzazione e maxi-squalifiche per i dirigenti bianconeri – il Napoli non era nemmeno sul banco degli imputati. Non venne neanche richiamato alla sbarra. Il motivo è semplice ma scomodo per i revisionisti: il processo riguardava il “modus operandi” della sola Juventus e delle società indagate. Il Napoli, non avendo mai avuto affari con la Juventus, fu escluso dal procedimento. Un fatto, non un’opinione.

“Ha Falsificato la Competizione”: le Parole di Chiné e le Sentenze che pesano
Basterebbe rileggere le carte per capire l’abisso che separa le posizioni. Il Procuratore Chiné, nella sua requisitoria, accusò la Juventus di aver “falsato la competizione sportiva”, creando “plusvalenze fittizie” per “mettere soldi veri sul mercato”.
La Corte d’Appello rincarò la dose, parlando di un “illecito grave, ripetuto e prolungato”, supportato da “intercettazioni inequivoche” e documenti con “valenza confessoria” che provavano una “consapevolezza pervasiva a ogni livello” del club. I giudici hanno sentenziato che la Juve aveva “elevato a sistema” una pratica illecita. Al contrario, il caso Osimhen per il Napoli è stato archiviato come un’infrazione “sporadica”, la cui gestione sportiva è terminata con una definitiva assoluzione.
Il Silenzio Assordante sulla Consob

E mentre si monta questo caso sul nulla, tutti tacciono su notizie ben più gravi e attuali, come i bilanci della “nuova” Juventus giudicati “non conformi” dalla Consob, proprio come quelli della vecchia gestione. Ma è più facile fare i revisionisti a senso unico, attaccando chi ha già dimostrato la propria innocenza nelle sedi competenti. La verità, a dispetto delle crociate mediatiche, non cambia: per la giustizia sportiva, il caso Osimhen è chiuso.