Calcio Napoli

Anguissa KO, Conte non ha un vice: le 3 mosse del mister per reinventare il Napoli.

Nessuno in rosa può fare quello che fa il camerunense: Tre, diversissime, soluzioni allo studio per non far crollare il centrocampo.

L’infortunio di Anguissa apre una falla che nessun giocatore in rosa può colmare da solo. Perdere il camerunense non significa sostituirlo, significa ripensare l’intero centrocampo. Ecco le tre complesse alternative sul tavolo di Conte, ciascuna con pro e contro radicalmente diversi.

Dopo la mazzata del suo infortunio, la domanda non è più “quando torna Anguissa?”, ma una ben più angosciante: “e adesso, come giochiamo?”. Antonio Conte si trova di fronte alla sfida più complessa del suo inizio di stagione: tappare una voragine incolmabile, perché in rosa, semplicemente, **un vice-Anguissa non esiste**. Il suo strapotere fisico, la sua capacità di rompere il gioco e ripartire, sono caratteristiche uniche. Sostituirlo è impossibile, reinventare il centrocampo è l’unica, difficile, via d’uscita.

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Opzione 1: Il Cervello al posto dei Muscoli (Billy Gilmour)

È la soluzione più logica e, probabilmente, la più probabile. Conte l’ha già fatto, riadattando lo scozzese come mezzala destra al fianco di Lobotka. Non sarebbe una sostituzione, ma una **trasformazione genetica del centrocampo**. Il Napoli perderebbe quasi totalmente la componente fisica di Anguissa, i suoi strappi e il suo dominio aereo, ma guadagnerebbe qualcosa di altrettanto prezioso: un secondo regista. Con Gilmour, la qualità del palleggio raggiungerebbe livelli altissimi, con due playmaker in grado di dettare i tempi e di lanciare l’azione. Si sacrificherebbe la rottura per esaltare la costruzione, affidando i compiti di interdizione al solo McTominay.

Opzione 2: L’Intelligenza al posto della Stazza (Eljif Elmas)

È l’opzione del “jolly”, dell’uomo tatticamente più duttile a disposizione. Elmas, già provato con successo come play basso, tornerebbe nel suo ruolo naturale di interno, dove la sua intelligenza e la sua qualità nel fraseggio stretto potrebbero fare la differenza. Anche in questo caso, il deficit fisico rispetto ad Anguissa sarebbe evidente, ma verrebbe compensato da una capacità di inserimento e una lucidità negli ultimi trenta metri che Gilmour ha in misura minore. Conte otterrebbe un centrocampo meno potente ma più imprevedibile, capace di adattarsi a diversi momenti della partita.

Opzione 3: La Scommessa al posto della Certezza (Antonio Vergara)

È l’outsider, il coniglio dal cilindro, la mossa “contiana” per eccellenza. Vergara non è rimasto a Napoli per fare la comparsa. Conte ha insistito per tenerlo e lo ha meticolosamente trasformato in una mezzala di qualità durante il ritiro estivo. Lanciare lui, anche a partita in corso, non sarebbe un atto di disperazione, ma una precisa scelta tecnica per portare energie fresche e caratteristiche diverse. Vergara, più di Elmas e Gilmour, ha quel cambio di passo e quella capacità di puntare l’uomo che possono scardinare le partite bloccate. È l’opzione meno probabile dall’inizio, ma una cartuccia preziosissima da sparare quando le altre soluzioni si rivelassero troppo prevedibili.

Valentina Romano

Scrive di calcio come se raccontasse un romanzo. Laureata in Lettere e tifosa azzurra dalla nascita, Valentina unisce sensibilità giornalistica e attenzione per i temi sociali che ruotano attorno al mondo del Napoli. I suoi editoriali sono tra i più letti e condivisi, soprattutto tra i giovani tifosi.