
La rabbia e l’orgoglio. Antonio Conte non dimentica. Ai microfoni di DAZN, dopo il 3-1 all’Atalanta, l’allenatore ha lanciato un attacco frontale alla critica: “Si va sul gossip e sulle fesserie invece di guardare le cose reali”. Nel mirino le speculazioni post-Bologna su una presunta rottura con lo spogliatoio, smentita dai fatti e dalla prestazione della squadra.

“Non ho maschere”: la verità sul rapporto con la squadra
L’aspetto più interessante dell’intervento tv è la gestione della leadership. Per quindici giorni si è parlato di crisi, di frasi pesanti (“Non accompagno un morto”) e di un tecnico pronto a mollare. Conte ha smontato questa narrazione pezzo per pezzo, rivelando le dinamiche di Castel Volturno.
“Lo sfogo dopo Bologna sorprende solo chi non ci conosce”, ha spiegato. Il segreto è la trasparenza brutale: “Io sono come mi vedete, non ho maschere. Ho un rapporto molto forte con i giocatori: ci diciamo la verità, mi dicono la verità”. Nessun bisogno di “riprendersi” la squadra, perché la squadra – secondo il tecnico – non se ne era mai andata.
L’attacco ai media: “Parlate di gossip, ma l’emergenza è reale”
Ma con chi ce l’aveva di preciso? Il destinatario del messaggio sono quei media che hanno preferito il “ricamo” all’analisi. La vera “vendetta” di Conte sta nell’elencare i fatti oggettivi che, a suo dire, sono stati ignorati per dare spazio alle chiacchiere.
Il tecnico ha indicato le immagini degli indisponibili (inquadrati a bordo campo) per sottolineare la vera impresa del Napoli:
- L’elenco degli assenti: Anguissa (“Si è fatto male in nazionale, non dimentichiamolo”), Gilmour, Lukaku e Spinazzola.
- I numeri impietosi: “Abbiamo solo due centrocampisti di ruolo. Elmas è un jolly, Vergara un ragazzo promettente”.
- La conclusione amara: “Queste cose non vengono messe in evidenza. Si va sul gossip e sulle fesserie invece di dire che giochiamo ogni tre giorni in queste condizioni”.
La conferma di De Laurentiis
Lo sfogo di Conte chiude il cerchio aperto dal tweet del presidente Aurelio De Laurentiis, che in settimana aveva ribadito la fiducia assoluta. Tra società e allenatore la linea sembra essere unica: proteggere il gruppo dalle speculazioni esterne e trasformare la rabbia (“pesi sullo stomaco”) in energia agonistica. Missione, a giudicare dalla vittoria, perfettamente riuscita.
Il retroscena dello sfogo. Antonio Conte ha utilizzato l’intervista post-partita a DAZN per rispondere polemicamente ai media. Il termine “fesserie” è riferito alle voci circolate in settimana su presunte liti nello spogliatoio (definite “gossip”). Il tecnico ha voluto ribadire che la difficoltà del Napoli non era mentale, ma legata all’emergenza infortuni ignorata dalla critica.