Contratti fino a 8 anni, rivoluzione nel calcio italiano: "Preso per visionario", De Laurentiis aveva ragione
Il presidente del Napoli campione aveva previsto tutto: cambierà il mercato.

Lo aveva detto, lo aveva previsto, lo aveva chiesto. E ora è legge. La nuova norma che estende la durata dei contratti a otto anni è la vittoria personale di Aurelio De Laurentiis, il presidente che ancora una volta ha dimostrato di vedere il futuro prima degli altri.
Una svolta epocale sta per cambiare per sempre il volto del calcio italiano, dando ai club un potere e una stabilità mai visti prima. Le società professionistiche, infatti, saranno presto libere di vincolare i propri calciatori con contratti della durata massima di otto anni, anziché gli attuali cinque. Una rivoluzione totale che porta una firma chiara e inconfondibile: quella del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

La profezia di De Laurentiis si avvera
Il presidente del Napoli campione d'Italia non si era sbagliato. Qualche mese fa aveva dichiarato con la sua solita lucidità: "Io vengo preso per un visionario, però ho sempre visto quello che sarebbe accaduto."
Le sue parole oggi risuonano profetiche. De Laurentiis aveva capito l'urgenza di questa riforma quando il calcio italiano versava in condizioni drammatiche, con perdite milionarie e una sostenibilità economica sempre più precaria. "Noi siamo come dei pugili suonati che continuiamo a salire sul ring senza renderci conto che stiamo morendo", aveva tuonato il patron azzurro, fotografando perfettamente la situazione del calcio nostrano.
Contratti fino a 8 anni
La nuova normativa permetterà ai club di massimizzare il diritto sulle prestazioni sportive dei giocatori, trasformando questi rapporti in veri e propri asset di lungo periodo. Un cambiamento che avrà conseguenze immediate e concrete. Con la durata massima di otto anni, le società potranno spalmare l'ammortamento dei costi in otto esercizi anziché cinque, rendendo gli investimenti molto più sostenibili. Una manovra che permetterà ai club di programmare meglio le proprie strategie di mercato.
Il calcio moderno secondo De Laurentiis
Il presidente del Napoli aveva denunciato le contraddizioni del sistema calcistico moderno: "Quando il calcio più importante del mondo perde 750 milioni di sterline ma si fa il Mondiale per Club, una Champions con più partite, non si diminuiscono le squadre di calcio... le istituzioni devono sopravvivere lasciando morti e feriti per strada."
La sua visione era chiara: servivano regole nuove per salvare il calcio italiano. "Bisogna avere le procure dei giocatori con dei limiti. I contratti devono essere portati a 8 anni in Italia", aveva anticipato, rivelando anche che "il Ministro dello Sport ha pronto un DL affinché questo avvenga".
Una svolta per i club italiani
Questa riforma rappresenta una boccata d'ossigeno per le società italiane, che potranno finalmente competere ad armi pari con i grandi club europei. La possibilità di allungare i contratti fino a otto anni offrirà maggiore stabilità e permetterà investimenti più ponderati. Il Napoli di De Laurentiis, fresco campione d'Italia e con un budget da 200 milioni per il mercato, potrebbe essere tra i primi a sfruttare questa nuova opportunità. Una rivoluzione che il patron azzurro aveva previsto con largo anticipo, dimostrando ancora una volta la sua capacità di leggere i cambiamenti del calcio moderno. Il futuro del calcio italiano passa anche da questa riforma. E De Laurentiis, ancora una volta, aveva visto giusto.