
Una trasferta europea trasformata in un incubo. Per quasi 200 tifosi del Napoli, la vigilia di PSV-Napoli è stata un calvario: fermati in massa dalla polizia olandese, interrogati e infine espulsi con foglio di via. Mentre la versione ufficiale parla di “prevenzione”, le testimonianze dirette e le denunce legali dipingono il quadro di un abuso di potere che è diventato un caso diplomatico.
Cosa è successo esattamente ai tifosi del Napoli a Eindhoven?
Secondo il racconto di Fabio, uno dei tifosi fermati, un gruppo di circa 180 persone è stato circondato dalla polizia in un parcheggio. Nonostante non avessero commesso alcun reato o danneggiamento, sono stati tutti perquisiti, identificati e poi “deportati” in un ufficio di polizia locale. Qui sono stati interrogati senza la presenza di un legale, prima di ricevere un provvedimento di espulsione dalla città con effetto immediato.

Perché la polizia olandese li ha arrestati?
La polizia ha agito sulla base di un’ordinanza del sindaco che vietava assembramenti nel centro, dichiarato “zona rossa”. La versione ufficiale è che i tifosi stessero ignorando le richieste di disperdersi e che il fermo “preventivo” fosse necessario per sventare possibili “raid” che stavano pianificando. Una versione che si scontra frontalmente con quella dei tifosi, che sostengono di essersi riuniti pacificamente.
Quali sono le conseguenze per i tifosi?
Oltre al trattamento definito “da criminali”, le conseguenze sono state pesanti. A tutti i 180 tifosi sono stati annullati i biglietti della partita, senza possibilità di rimborso. Hanno ricevuto un foglio di via che li obbliga a lasciare l’Olanda e a non rientrarvi. Inoltre, hanno subito la minaccia di un possibile Daspo da parte delle autorità italiane una volta rientrati.
Qual è la reazione delle istituzioni?
La vicenda ha provocato una reazione immediata. Diversi avvocati napoletani hanno parlato di “un vero e proprio abuso” e di “violazione della libertà individuale”, annunciando di voler denunciare la questione ai massimi livelli comunitari. Anche la Farnesina si è mossa: il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha comunicato via X di stare seguendo il caso e di aver inviato personale dell’Ambasciata e agenti della Digos per fornire supporto, confermando la gravità della situazione.