Clamorosa svista arbitrale in Lecce-Napoli | Al Napoli negato un rigore sacrosanto
Un Napoli sempre più lanciato verso lo scudetto esce vittorioso dal Via del Mare, ma la direzione di Massa lascia pesanti dubbi.

Il Napoli di Antonio Conte continua la sua marcia trionfale in campionato, consolidando il primato in classifica con un’altra vittoria esterna. Ma l’attenzione dei tifosi azzurri si è concentrata sulle decisioni arbitrali che hanno caratterizzato la sfida del Via del Mare, con episodi controversi che avrebbero potuto indirizzare diversamente la partita.
L’episodio chiave: il rigore negato a Raspadori
L’errore più grave della partita riguarda un episodio che avrebbe potuto cambiare l’andamento della gara.
Raspadori entra in area, calcia e viene letteralmente travolto da Gaspar, che gli piomba addosso con eccessiva foga, provocandogli una torsione innaturale della caviglia. Una situazione che grida vendetta, con Massa che incredibilmente lascia proseguire.
Quello che sorprende è la mancata correzione da parte del VAR. Mariani, dalla sala di Lissone, avrebbe dovuto richiamare il direttore di gara per una chiara revisione al monitor.
Il fatto che Raspadori avesse già calciato non giustifica l’intervento scomposto e potenzialmente pericoloso di Gaspar, con il pallone ancora in gioco al momento dell’impatto. “Era rigore netto. Un intervento imprudente, ignorato da arbitro e VAR.”

Intanto, anche il Lecce ha protestato per un episodio in area azzurra, con protagonista Leonardo Spinazzola, accusato di un presunto tocco di mano in occasione di un’azione pericolosa dei salentini.
Ma a fare chiarezza è stato Open VAR, che ha trasmesso l’audio della conversazione tra arbitro e sala VAR durante il controllo dell’episodio:
“Traversa possibile mano, c’è il petto. No da questa no, però il braccio è sopra. Prende il fianco, va con il petto.”
A confermare la correttezza della decisione è intervenuto anche Dino Tommasi, membro della CAN A e B:
“Già dal campo ha fatto molto bene Massa. Il pallone incoccia sul petto, sul fianco del giocatore e poi, anche se accidentalmente avesse toccato il braccio non sarebbe mai stato punibile. È un braccio a chiudere, che non va verso il pallone, ma comunque dopo il contatto con il petto non avrebbe avuto alcun elemento di punibilità.”
Caso chiuso, decisione giusta, e polemiche che si spengono sul nascere.