Napoli, la formula magica di Conte e Manna: meno stipendi, più vittorie | Il miracolo azzurro in numeri
La rivoluzione silenziosa del duo dirigenziale ha trasformato il club partenopeo in un modello di efficienza sportiva ed economica.

La stagione calcistica sta volgendo al termine e, mentre la corsa al titolo resta aperta, alcuni verdetti sono già scritti a chiare lettere. Tra questi, il clamoroso rilancio del Napoli, una fenice rinata dalle proprie ceneri che sta facendo parlare l’Italia intera.
Antonio Conte in panchina e Giovanni Manna dietro la scrivania hanno orchestrato quello che può essere definito senza esagerazioni un autentico capolavoro gestionale, ribaltando completamente le sorti di una squadra che solo dodici mesi fa sembrava aver smarrito la propria identità.
L’impennata in classifica che nessuno si aspettava
I numeri raccontano una storia che ha dell’incredibile. Quando mancano tre giornate alla fine del campionato, il confronto con la scorsa stagione è impietoso: 77 punti contro i miseri 51 dell’anno passato. Un balzo in avanti di 26 lunghezze che rappresenta il miglioramento più significativo dell’intera Serie A.
Solo l’Udinese di Runjaic, altra scommessa vincente in panchina, si avvicina con un incremento di 14 punti. Performance positive anche per Atalanta (+8), Lazio (+7) e Fiorentina (+6). Clamoroso il tracollo delle milanesi che fanno registrare un preoccupante -14 per il Milan e addirittura -15 per l’Inter.
La rivoluzione negli stipendi: quando spendere meno significa vincere di più
Ma è nel confronto tra monte ingaggi e rendimento che emerge la vera genialità dell’operato di Manna. Mentre l’Inter ha aumentato il proprio monte stipendi del 13,85% raggiungendo i 140,71 milioni, e il Milan ha fatto registrare un +9,11% arrivando a 97,83 milioni, il Napoli ha operato controcorrente.
La società partenopea ha ridotto gli emolumenti da 89,56 a 83,44 milioni di euro, con un taglio del 6,83%. Una strategia in perfetta continuità con quella che portò allo scudetto, quando De Laurentiis ridusse gli ingaggi di oltre il 24%.
L’indice di efficienza: quanto costa un punto in classifica
L’aspetto più impressionante emerge quando si calcola il costo di ogni punto conquistato. Se nella disastrosa stagione passata al Napoli ogni punto costava 1,76 milioni di euro, oggi la cifra è scesa a 1,08 milioni per punto, con un risparmio del 38,64%.
Un dato che fa impallidire le milanesi, con l’Inter che spende 1,90 milioni per ogni punto (+37,68% rispetto all’anno scorso) e il Milan che ne investe 1,72 (+36,51%).

Manna premiato: non è un caso ma una strategia
Non sorprende quindi che Giovanni Manna abbia ricevuto a Coverciano il premio “The Inside Sport” come miglior direttore sportivo dell’anno. La sua visione, unita alla competenza tattica di Conte, ha dimostrato che nel calcio moderno l’equazione “più spendi, più vinci” non è sempre valida.
Meritano menzione anche le gestioni virtuose di Udinese (-36,17% di costo per punto), Fiorentina (-28,92%) e Roma (-23,13%), mentre destano preoccupazione Torino (+32,25%) e le già citate milanesi.
La lezione di De Laurentiis: visione e coraggio premiano sempre
La storia si ripete. Come nella stagione dello scudetto, il Napoli dimostra che una gestione oculata dei costi, accompagnata da scelte tecniche coraggiose, può produrre risultati straordinari anche senza investimenti faraonici.
Il modello Napoli rappresenta oggi un caso di studio che molti club dovrebbero analizzare con attenzione. La domanda sorge spontanea: siamo di fronte a un altro anno magico per i partenopei? Corsi e ricorsi storici che fanno sognare una città intera.