Napoli, De Laurentiis non svende Osimhen, il patron non ha fretta | Il motivo irrita le big
Il patron azzurro può permettersi di aspettare: patrimonio netto da record e liquidità superiore a ogni aspettativa

C'è un silenzio assordante che arriva da Castel Volturno e che, più di ogni altra cosa, sta mandando in tilt i piani delle grandi potenze del calcio europeo. È la calma serafica con cui Aurelio De Laurentiis sta gestendo la cessione di Victor Osimhen. Niente ansia, niente scadenze, niente saldi di fine stagione. Una posizione di forza che non nasce dall'orgoglio, ma da una solidità economica che ha rovesciato le regole del gioco e che, come un sasso nello stagno, sta irritando profondamente chi era abituato a comandare.
Per anni, il calciomercato ha seguito un copione non scritto: le big storiche, forti del loro blasone e della loro influenza, si avvicinavano ai club con meno risorse per dettare tempi e condizioni. Oggi, quel copione con il Napoli non funziona più.

Perché De Laurentiis non ha fretta di vendere Osimhen?
La ragione della tranquillità azzurra ha un nome e un numero: liquidità, oltre 200 milioni di euro. Un patrimonio che permette a De Laurentiis di sedersi al tavolo delle trattative senza avere l'acqua alla gola. Il Napoli non ha bisogno di vendere Osimhen per finanziare il mercato o per ripianare i conti. Può permettersi il lusso più grande nel calcio moderno: aspettare. Può rifiutare offerte ritenute basse, ignorare le pressioni mediatiche e arrivare all'ultimo giorno di mercato senza aver ceduto di un centimetro. Questa autonomia economica è un'anomalia nel sistema, ed è proprio questo che "irrita le big".
Perché la calma del Napoli su Osimhen irrita le big?
Le grandi squadre sono abituate a usare il tempo come un'arma. Sanno che, con l'avvicinarsi della chiusura del mercato, un club "venditore" diventa più vulnerabile e propenso ad accettare un'offerta al ribasso pur di non restare con un giocatore scontento. Ma questa tattica con il Napoli di De Laurentiis si è dimostrata inefficace. La società azzurra ha il potere di dire "no" fino all'ultimo secondo, mandando a monte i piani di chi aveva costruito il proprio mercato sull'arrivo del centravanti nigeriano. È il rovesciamento del potere contrattuale: non è più la big a decidere, ma è il Napoli che detta le condizioni. Una posizione di dominio che, per chi si sentiva padrone del gioco, è semplicemente intollerabile.
Qual è la strategia di De Laurentiis su Osimhen?
La gestione del caso Osimhen non è un episodio isolato, ma il simbolo di un modello di business sano e vincente che si sottrae alle logiche di potere consolidate. Un club che si autofinanzia, che vince e che non ha debiti è un precedente "pericoloso" per il sistema, perché dimostra che esiste un'alternativa al dominio delle solite note. La calma del Napoli non è immobilismo, ma la manifestazione più evidente di una forza che, sul mercato, si traduce nella capacità di dire la parola più difficile e potente di tutte: "No, grazie. Alle mie condizioni".