C'erano dubbi sulla sua età? Perplessità sulla sua fame dopo aver vinto tutto? Bastano 23 minuti in un'amichevole estiva per spazzare via ogni cosa. L'esordio di Kevin De Bruyne con la maglia del Napoli è stato semplicemente devastante. Contro il Girona, il fuoriclasse belga ha messo in chiaro una cosa: non è venuto in Italia per svernare, ma per dominare.
In un primo tempo da incorniciare, ha servito un assist, ha segnato di destro e ha raddoppiato di sinistro. Una dimostrazione di strapotere tecnico e mentale che ha fatto sognare i tifosi e ha inviato un messaggio a tutta la Serie A.

"Sono ancora io": De Bruyne si prende Napoli, tre magie per zittire tutti
Semplificando, si potrebbe dire che la partita l'ha decisa lui. Conte gli ha dato le chiavi del gioco e lui ha ripagato con gli interessi. Al 5° minuto, il suo calcio d'angolo a rientrare trova la testa di Di Lorenzo per l'1-0. Al 16°, dopo un dialogo perfetto con Lukaku, si presenta in area e di destro fa 2-0.
Non contento, al 23° sfrutta un rimpallo e con il mancino firma la doppietta personale per il momentaneo 3-0. Tre giocate da campione, tre modi diversi di essere decisivo. Chi pensava a una vacanza napoletana per il belga, dovrà ricredersi in fretta.
Il feeling immediato con il gigante Lukaku
Parte del suo rapidissimo inserimento si deve all'intesa, quasi telepatica, con l'amico di una vita Romelu Lukaku. Si cercano, si trovano, parlano la stessa lingua calcistica. L'ex City sa perfettamente quando "Big Rom" difenderà palla per servirlo al limite dell'area, e Lukaku sa come attaccare lo spazio per sfruttare le sue imbucate.
Questo tandem, rodato da anni di Nazionale belga, promette di essere una delle armi più letali a disposizione di Antonio Conte. A differenza di altri, De Bruyne non ha sofferto i carichi di lavoro: ha risposto subito presente, da leader.
L'età è solo un numero: il messaggio di KDB
A 34 anni, nel calcio moderno, non si è affatto sul viale del tramonto. Anzi, si può ancora dominare, come insegna Modric. La prestazione di De Bruyne a Castel di Sangro è la conferma che davanti a sé ha ancora diverse stagioni ad altissimo livello.
In attesa di vederlo all'opera in partite che contano, dal 23 agosto in Serie A, una certezza già c'è: il Napoli non ha preso solo un grande nome, ma un campione affamato e ancora pienamente in grado di fare la differenza. E lo ha già dimostrato.