Paolo Ziliani svela la verità che fa tremare Torino: mentre Aurelio De Laurentiis iscrive a bilancio una plusvalenza monstre di 75 milioni per Victor Osimhen, la Juventus supplica Dusan Vlahovic di accettare una buonuscita pur di liberarsene. Due investimenti da capogiro, due destini opposti. La rivelazione del giornalista su Twitter apre uno scenario clamoroso nel calcio italiano. Da una parte il Napoli che trasforma un acquisto in un capolavoro finanziario, dall'altra la Juventus che vede bruciare quasi 92 milioni senza ottenere nemmeno lontanamente quello che sperava.
Il capolavoro De Laurentiis: Osimhen gratis per quattro anni
La genialità del presidente azzurro emerge in tutta la sua potenza quando si analizzano i numeri. Osimhen viene rivenduto oggi al prezzo d'acquisto di quattro anni fa, ma nel frattempo ha regalato al Napoli il terzo scudetto della sua storia. È come se gli azzurri abbiano potuto disporre del bomber nigeriano completamente gratis per quattro stagioni. Una strategia che fa scuola nel panorama calcistico mondiale. Mentre i media italiani fantasticavano di un possibile passaggio di Osimhen alla Juventus, De Laurentiis costruiva silenziosamente una delle operazioni più brillanti della storia recente del calcio italiano. L'investimento iniziale di 78,9 milioni per strappare il talento nigeriano dal Lille nell'estate 2020 si rivela oggi una mossa da maestro. Il presidente azzurro aveva visto giusto: Osimhen a 21 anni e mezzo rappresentava il futuro del calcio mondiale.
Il disastro Juventus: Vlahovic e i 91,6 milioni bruciati
Dall'altra parte di questa storia c'è una Juventus che vive l'incubo opposto. I 91,6 milioni investiti per Vlahovic sono andati completamente in fumo, tra cartellino da 70 milioni, bonus da 10 e oneri accessori per 11,6 milioni. Un investimento che oggi pesa come un macigno sui conti bianconeri. La situazione è talmente drammatica che la dirigenza juventina implora il centravanti serbo di accettare una buonuscita per andarsene. Uno scenario impensabile per un club che si è sempre vantato della propria gestione economica. Il confronto tra le due operazioni diventa ancora più impietoso quando si considera che entrambi i giocatori avevano praticamente la stessa età al momento dell'acquisto: 21 anni e mezzo Osimhen, 22 anni Vlahovic.
Due famiglie, due destini
La metafora di Ziliani fotografa perfettamente la situazione: da una parte casa Napoli con De Laurentiis che sorride e Osimhen che ha scritto la storia, dall'altra casa Juventus con una frotta di dirigenti che si mangiano le mani per un investimento rivelatosi un buco nell'acqua. Agnelli, Arrivabene, Ferrero, Giuntoli, Comolli: tutti coinvolti in una delle operazioni più sbagliate della storia juventina recente. Mentre a Napoli si festeggia una plusvalenza da 75 milioni, a Torino si cerca disperatamente una via d'uscita da un contratto che pesa come un macigno.
La lezione di mercato
Questa vicenda dimostra come la differenza tra un grande dirigente e dirigenti mediocri si misuri proprio in operazioni come queste. De Laurentiis non solo ha vinto uno scudetto con Osimhen, ma lo ha fatto sostanzialmente gratis dal punto di vista economico. Il tempo ha dato ragione al presidente azzurro e torto marcio a chi scommetteva sul flop dell'attaccante nigeriano. Mentre i media italiani continuavano a parlare di un possibile passaggio di Osimhen in bianconero, De Laurentiis preparava la sua mossa vincente. La verità dei numeri è implacabile: da una parte 75 milioni di plusvalenza e uno scudetto in bacheca, dall'altra 91,6 milioni bruciati e la ricerca disperata di una via d'uscita. Due modi completamente diversi di intendere il calcio moderno.