
Un allenatore che vive per vincere, un traguardo personale da festeggiare e una rivoluzione quasi obbligata. Il sabato di Antonio Conte a Torino sarà una giornata speciale: non solo taglierà il traguardo delle 50 panchine in azzurro, ma dovrà farlo ridisegnando il suo Napoli. Tra infortuni, nazionali affaticati e il pensiero alla Champions, l’anticipo contro i granata di Baroni diventa il palcoscenico perfetto per le seconde linee.
L’Emergenza Obbliga alle Scelte: Gilmour e Neres dall’inizio
La prima grande certezza è un’assenza pesante: Stanislav Lobotka è ko e non tornerà prima di novembre. Al suo posto, in cabina di regia, toccherà a Billy Gilmour. Ma non è l’unico cambio forzato. Le fatiche della sosta per le nazionali costringono a una riflessione sui big: De Bruyne, Anguissa e McTominay hanno speso tantissimo e hanno un disperato bisogno di rifiatare in vista del PSV. Spazio dunque a forze fresche come Eljif Elmas.
L’altra grande novità è in attacco. Con Matteo Politano recuperato ma destinato alla panchina per non correre rischi, si spalancano le porte per la prima da titolare di David Neres. Penalizzato finora dal modulo, il brasiliano avrà la grande occasione per dimostrare il suo valore sulla fascia destra, regalando a Conte un’opzione di pura fantasia.

La Carica degli Altri: da Lang a Buongiorno
Ma le novità non finiscono qui. A sperare in una chance c’è anche Noa Lang, altro oggetto misterioso di questo inizio di stagione. E attenzione anche in difesa: dopo una prova negativa a San Siro, si rivede Luca Marianucci in lizza per un posto. La notizia più importante del reparto arretrato, però, è il rientro tra i convocati di Alessandro Buongiorno, che, come Politano, inizierà dalla panchina per una gestione prudente del suo recupero.
Le 50 Panchine di Conte
Questa partita “rivoluzionata” coincide, come scrive *Tuttosport*, con un momento simbolico per il tecnico. Contro il Torino, Conte celebrerà le sue 50 panchine con il Napoli. Un primo bilancio che parla chiaro: 32 vittorie, 10 pareggi, 7 sconfitte e una media punti stratosferica di 2,20 a partita. Numeri da leader. E Conte conosce un solo modo per festeggiare questi traguardi: vincere, anche quando l’emergenza lo costringe a inventare una squadra nuova.