
Una notizia che colpisce al cuore la città. La Polizia Municipale di Napoli, come riportato in una clamorosa ultim’ora dall’ANSA, ha effettuato un blitz ai Quartieri Spagnoli, ponendo sotto sequestro l’area del celebre murale di Diego Armando Maradona, il santuario laico meta ogni anno di centinaia di migliaia di turisti e tifosi.
Scattano i sigilli al murale di Maradona: Cosa è successo ai Quartieri Spagnoli
L’operazione è scattata in mattinata. Gli agenti hanno interdetto completamente l’accesso a Largo Maradona (via Emanuele de Deo n°60), lasciando decine di turisti, arrivati da tutto il mondo, increduli e delusi. Secondo le prime informazioni, sono stati sequestrati magliette e gadget di ogni tipo. Ancora più impattante, è stata **coperta la “cappella” votiva** dove si trovavano i vari cimeli, le statue e le sciarpe dedicate al Diez. Al momento, rimangono visibili solo l’iconico murale sulla facciata del palazzo e una recente statua donata da un artista argentino, anche se non è possibile avvicinarsi.

Il “Perché” del Sequestro: le Ipotesi
Al momento non ci sono comunicazioni ufficiali che spieghino i motivi del provvedimento, ma l’ipotesi più probabile è che l’operazione rientri in un’ampia azione di contrasto all’abusivismo commerciale e all’occupazione di suolo pubblico. L’altarino, cresciuto spontaneamente grazie alla devozione popolare, non aveva infatti le necessarie autorizzazioni. Si attendono comunque ulteriori chiarimenti da parte delle autorità competenti nelle prossime ore.
Una Ferita per la Città
Al di là delle motivazioni legali, il sequestro dell’area rappresenta una ferita simbolica per Napoli. Quel luogo non è un semplice “spot turistico”, ma un punto di riferimento emotivo, un luogo di pellegrinaggio dove tifosi e appassionati vanno a rendere omaggio al più grande di tutti. Il blitz di oggi spegne, almeno temporaneamente, uno degli angoli più vivi e pulsanti del cuore della città.