
Dal ritiro della Slovacchia, Stanislav Lobotka consegna il manifesto del nuovo Napoli. La battuta sul riposo (‘a maggio 2026’) non è uno scherzo, ma la rivelazione della mentalità martellante che Antonio Conte sta imponendo alla squadra per un solo obiettivo: tornare a vincere.
A volte le verità più profonde si nascondono dietro una risata. È il caso di Stanislav Lobotka che, lontano da Napoli, ha regalato al podcast slovacco ‘Iná liga’ la fotografia più nitida e brutale di cosa significhi essere un giocatore di Antonio Conte. Le sue parole non sono un’intervista, sono un verdetto.
“Riposo a maggio 2026”: la Legge del Martello di Antonio Conte
Quando gli è stato chiesto se Conte gli avesse concesso dei giorni liberi durante l’infortunio, la risposta di Lobotka è stata un capolavoro di ironia e verità. Una frase che vale più di mille analisi tattiche e che dovrebbe essere stampata sui muri di Castel Volturno.
“Riposo? Con Conte il prossimo giorno libero sarà a maggio 2026, quando giocheremo l’ultima partita della stagione. Se fosse per lui, andremmo in vacanza con lui.”
Questa non è una lamentela. È la certificazione della dottrina contiana: la totale abnegazione alla causa. Un messaggio che spiega la fame che si vede in campo e la pressione psicologica a cui è sottoposto il gruppo. Conte non sta allenando, sta forgiando un esercito.
La mentalità prima della tattica: la sfida dei 25 “soldati”
Lobotka va oltre la battuta e spiega il “perché” dietro questa richiesta inflessibile. Non si tratta di sadismo, ma di un requisito non negoziabile. “Conte è uno che vuole disciplina, vuole che tutti abbiano la stessa mentalità che ha lui”, ha spiegato il centrocampista. “Quando prendi tutti i 25 giocatori della rosa, non è facile che tutti e 25 abbiano la stessa mentalità che hai tu. L’importante è che ogni singolo giocatore voglia vincere, ed è questo che conta per l’allenatore”.
In poche parole, o sei con lui, o sei fuori. Ecco perché, nonostante un’infermeria da bollettino di guerra (con fuori uomini come Lukaku, De Bruyne, Meret e Spinazzola), il Napoli resta aggrappato alla vetta. Per Conte, la testa viene prima delle gambe.
Come sta davvero Lobotka? Un recupero alla prova del fuoco
Il regista slovacco ha confermato di essere sulla via del pieno recupero. “Il muscolo ha tenuto, non ho avuto alcun dolore”, ha rassicurato, ammettendo però la fatica sentita in campo. “Quando non giochi per un mese, senti la condizione fisica”. Una frase che, letta nel contesto del “metodo Conte”, assume un significato ancora più profondo: tornare ai suoi livelli di intensità dopo uno stop è una scalata durissima. Ma per far parte di questo Napoli, è l’unica via possibile.