De Bruyne: "Ho scelto Napoli per vincere. tra Conte e Guardiola c'è una differenza" | La rivelazione su Grealish
Il fuoriclasse belga rompe il silenzio: dalla scelta di vita sul golfo ai segreti tattici, fino al retroscena su Grealish

Lo chiamano Re, ma lui si definisce "solo un calciatore". Eppure, nelle sue prime parole da giocatore del Napoli, Kevin De Bruyne dimostra una grandezza che va oltre il campo. In una lunga e densa intervista al Corriere dello Sport, il fuoriclasse belga si è confessato, raccontando la scelta di vita che lo ha portato in azzurro, le prime, dolorose differenze tra Conte e Guardiola, e lasciandosi sfuggire una frase su Jack Grealish che ha già fatto impazzire la città.
Niente banalità, solo la lucida analisi di un campione che ha scelto Napoli per continuare a vincere. E a soffrire.

"Il Napoli mi ha trasmesso la sensazione più bella"
Perché un giocatore che ha vinto 24 titoli in carriera sceglie la Serie A? Per De Bruyne non è stata solo una scelta professionale, ma di vita. Ha valutato tutto: lavoro, futuro, famiglia.
"Onestamente c'erano anche altre opzioni, ma dopo aver parlato con mia moglie e i miei figli ho pensato che questa fosse la migliore", ha spiegato. "Conosco i tifosi, la loro passione e il loro sostegno. Quindi Napoli mi ha trasmesso la sensazione più bella".
Conte vs Guardiola: le differenze secondo De Bruyne
Il confronto tra Antonio Conte e Pep Guardiola era uno dei temi più attesi dell'intervista. De Bruyne, che ha lavorato per anni sotto la guida del tecnico catalano, ha delineato le differenze con grande lucidità.
"Sono due modi diversi di giocare: probabilmente Pep è un po' più attento al controllo della palla e al possesso, mentre Conte è un po' più strutturato nel gioco e punta molto sulla mentalità", ha spiegato il centrocampista.
Una differenza sostanziale che sta già emergendo nei primi allenamenti: "Pep lavora più sulla zona. Ci sono un paio di cose diverse, ma ogni allenatore ha i suoi principi e le sue caratteristiche".
L'approccio di Conte si sta rivelando diverso anche nella gestione individuale: "Per il momento non ci siamo concentrati molto sugli aspetti personali. Si lavora sulla squadra, ci dà istruzioni collettive, sulle posizioni di tutti".
Il metodo Conte: "Fa male, ma è una buona cosa"
L'impatto con il mondo di Antonio Conte è stato, come prevedibile, duro. Intenso. Diverso. La differenza con il suo mentore, Pep Guardiola, è netta. "Pep è un po' più attento al controllo della palla, mentre Conte è un po' più strutturato e punta molto sulla mentalità".
E fisicamente? Alla domanda su quale muscolo faccia più male dopo i primi venti giorni, la sua risposta è un programma: "Ah, tutti! Qui è difficile e molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Inghilterra, ma mi sento bene. Mi fa bene allenarmi in questo modo".
L'ambizione resta intatta: "Vincere il campionato sarebbe cool"
Il sudore e la fatica servono a un solo scopo: vincere ancora. E l'obiettivo, per uno che non ha mai giocato in Italia, è chiaro. "Se dovessi scegliere il numero venticinque? Probabilmente lo scudetto", ammette. "Sarebbe un bell'obiettivo. Sarebbe molto cool! Ma non è ancora iniziato e quindi... Vedremo".
L'assist per Grealish: "Maybe... Forse"
Infine, la battuta che fa sognare. Con il Napoli a caccia di un ultimo esterno, la domanda sul suo ex compagno Jack Grealish era d'obbligo. Grealish gli ha chiesto di Napoli?
De Bruyne ha risposto con un sorriso: "Maybe... Forse". Una risposta che lascia aperte mille interpretazioni e alimenta i sogni di mercato dei tifosi azzurri.
L'impatto di De Bruyne a Napoli va oltre il campo. Il belga ha dimostrato umiltà e consapevolezza: "Penso sia bello, ma credo anche di essere solo un calciatore come gli altri miei compagni".