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De Laurentiis scatena la polemica: "800mila euro a un accusato di omicidio" | Attacco al cinema italiano

Il presidente del Napoli premiato a Ischia, ma non le manda a dire: tra scudetti e cinema, la verità sui finanziamenti pubblici

Quando Aurelio De Laurentiis parla, raramente lo fa in modo banale. E anche in un'occasione di celebrazione, come la consegna del prestigioso Legend Award a Ischia per la sua carriera cinematografica, il presidente del Napoli non ha perso l'occasione per lanciare un attacco frontale, durissimo e senza precedenti, al sistema del cinema italiano. Una raffica di accuse pesantissime che ha oscurato la notizia del premio e ha acceso i riflettori su un mondo che, a suo dire, sarebbe malato e gestito in modo discutibile.

De Laurentiis scatena la polemica: "800mila euro a un accusato di omicidio" | Attacco al cinema italiano
De Laurentiis, furia a Ischia, attacco frontale al cinema italiano

La denuncia shock: "Soldi pubblici per un film mai realizzato da un accusato di omicidio"

La dichiarazione più forte, quella che ha lasciato tutti di stucco, riguarda l'assegnazione di fondi pubblici a un progetto cinematografico mai venuto alla luce. De Laurentiis ha tuonato: "Avete visto che sono stati dati oltre 800mila euro a un americano che viene accusato di omicidio per un film che non è stato mai realizzato?". Un'accusa circostanziata e gravissima, che punta il dito contro i meccanismi di controllo e la trasparenza nell'erogazione dei fondi statali destinati all'industria cinematografica. Il presidente ha voluto così smarcarsi da un sistema che, a suo dire, premierebbe figure e progetti a dir poco controversi.

L'attacco ai "macellai e salumieri" del cinema

Ma l'attacco di De Laurentiis non si è fermato qui. Con una delle sue metafore colorite e dirette, ha allargato il campo, criticando l'ingresso nel settore di figure improvvisate che, secondo lui, sfrutterebbero i finanziamenti senza alcuna competenza reale. "Avete mai saputo di salumieri e macellai che hanno attinto ai soldi dello Stato per fare film che non sono mai usciti in sala?". Una domanda retorica che dipinge un quadro desolante di un'industria inquinata da avventurieri e affaristi, lontana dall'idea di arte e imprenditoria che lui stesso, con la sua Filmauro, ha sempre portato avanti.

"Io a tutto questo mondo non appartengo": la presa di distanza e il futuro con Verdone

La conclusione del suo intervento è una netta e orgogliosa presa di distanza. "Io a tutto questo mondo non appartengo", ha chiosato il presidente, separando nettamente la sua storia da quella che ha appena denunciato. Una dichiarazione che lo posiziona, ancora una volta, come un "outsider" di successo, sia nel calcio, dove con i due scudetti in tre anni ha dimostrato la sua lungimiranza, sia nel cinema. E non è un caso che abbia voluto ribadire di non aver affatto abbandonato il settore: a testimoniarlo c'è il nuovo film in cantiere con un'icona come Carlo Verdone, intitolato "Scuola di seduzione". Un modo per dire: il vero cinema si fa così, non con i trucchi e gli sprechi di un sistema malato.

Enrico Greco

Giornalista sportivo, da oltre vent'anni segue con passione le vicende della SSC Napoli e della Serie A. Esperto di tattica, comunicazione sportiva e media digitali, coordina la linea editoriale di Napolissimo con uno sguardo strategico e una penna sempre tagliente. Appassionato di calcio "di posizione", è tra i primi in Italia a parlare di pressing ultra-offensivo nel 2006.