Alla vigilia del nuovo campionato, Aurelio De Laurentiis si racconta a 7, il settimanale del Corriere della Sera. Nell’intervista curata da Paolo Condò, il presidente del Napoli ripercorre la sua traiettoria tra cinema e calcio e offre la propria versione sulla cessione di Khvicha Kvaratskhelia avvenuta a gennaio.
Parole che pesano come macigni e che svelano un retroscena finora rimasto segreto. Aurelio De Laurentiis ha raccontato tutta la verità, la sua verità, dietro la dolorosa cessione di Kvara. Un addio, avvenuto a gennaio, che non è stato solo una questione di soldi, ma il risultato di pressioni e minacce.
Nell'intervista fiume rilasciata a Paolo Condò, il Presidente del Napoli usa parole nette, dirette, che scuotono l'ambiente azzurro e spiegano i retroscena di una trattativa che ha tenuto banco per mesi.
"Ho dovuto farlo, il suo procuratore mi minacciava"
La rivelazione più forte riguarda il ruolo dell'agente del georgiano, Mamuka Jugeli. De Laurentiis non usa mezzi termini per descrivere la situazione che si era venuta a creare.
"Ho dovuto farlo, perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all'articolo 17", ha dichiarato il Presidente. Un riferimento alla norma FIFA che consente, a determinate condizioni, la rescissione unilaterale del contratto. Una vera e propria spada di Damocle che l'agente avrebbe usato per forzare la mano, mentre il Napoli tentava di blindare il suo gioiello con un rinnovo a cifre "molto importanti".
Il volo a Düsseldorf e le bugie dell'agente
L'agente Jugeli, secondo De Laurentiis, "aveva altri progetti" e puntava a "strappare a un altro club un'altissima commissione per lui". Per cercare di risolvere la questione, la dirigenza azzurra è arrivata a prendere un volo per la Germania durante gli Europei.
"Manna, Chiavelli ed io siamo volati a Düsseldorf per risolvere la questione", racconta il patron. "Ma Mamuka ha continuato a prendere tempo sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi che non erano stati corrisposti". Una scusa che il presidente bolla senza appello: "Bugia, non è stato difficile appurarlo".
L'offerta record del PSG e la promessa a Conte
Il retroscena si arricchisce di un altro dettaglio clamoroso. Un'offerta monstre che avrebbe potuto cambiare la storia, ma che De Laurentiis ha rifiutato per una promessa fatta al suo nuovo allenatore.
"Avrei dovuto venderlo allora, il Psg aveva offerto più di €200M per il pacchetto Kvara-Osimhen. Ma avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita", ha confidato il Presidente. Una dimostrazione di parola data che, col senno di poi, ha forse complicato la gestione della rottura finale.
Il rapporto con Conte e il futuro del Napoli
L'intervista spazia anche sul forte legame con Antonio Conte ("uno stakanovista sul lavoro, come me") e sulla visione futura, dal progetto di un nuovo stadio da 70mila posti al suo carattere: "Lei dice polemico, io rispondo visionario".
Ma sono le parole su Kvaratskhelia a lasciare il segno più profondo. La verità su un addio che, oggi, appare molto più sofferto e complicato di quanto si potesse immaginare.