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De Laurentiis presenta il suo piano stadio: “Lo finanzio io, ma ho un nemico”

Nessun giro di parole. Un attacco frontale e la presentazione di una visione chiara e ambiziosa. Dal palco del ‘Football Business Forum’ alla Bocconi di Milano, il presidente Aurelio De Laurentiis ha smesso di parlare di ipotesi e ha svelato per la prima volta il suo progetto strategico per dare al Napoli un nuovo stadio, indicando il problema, il modello da seguire e l’ostacolo principale che, secondo lui, frena il calcio italiano.

De Laurentiis presenta il suo piano stadio: "Lo finanzio io, ma ho un nemico"
Gli spalti dello stadio Maradona

Qual è il problema del Maradona secondo De Laurentiis?

La diagnosi del presidente è spietata: “Lo stadio Diego Armando Maradona è un semi cesso”. Una definizione forte che serve a sottolineare le criticità strutturali di un impianto definito “vecchio”. Secondo De Laurentiis, i principali difetti sono la pista d’atletica e il fossato, che allontanano eccessivamente il pubblico dal campo, e la gestione comunale, che concede l’uso dell’impianto solo per tre giorni a settimana a un costo che, in proporzione, è uguale a quello che il PSG paga per avere l’esclusiva del suo stadio e fatturare oltre 100 milioni l’anno.

Qual è il modello di business che propone?

La soluzione esiste ed è il “Modello Arsenal”. De Laurentiis ha raccontato di aver visitato l’Emirates Stadium nel 2013, rimanendo colpito dal suo modello di business sostenibile. La chiave, spiega, è stata la concessione ottenuta dal club di costruire abitazioni nell’area circostante. “Quegli immobili”, afferma il presidente, “garantiscono rendite che permettono di sostenere l’investimento nel lungo periodo”. È questa la richiesta che fa alla legislazione italiana: consentire progetti più flessibili, che includano l’uso abitativo per garantire l’equilibrio economico dell’investimento sullo stadio.

De Laurentiis presenta il suo piano stadio: "Lo finanzio io, ma ho un nemico"
Il progetto del nuovo stadio della SSCNapoli

Chi sono gli ostacoli al suo progetto?

Secondo il presidente del Napoli, il nemico principale è la burocrazia italiana e le autorità, definite “i più grandi nemici del calcio”. De Laurentiis punta il dito contro una legislazione che non agevola gli investimenti privati e contro un’amministrazione locale, quella del sindaco Manfredi, accusata di non conoscere le reali esigenze del mondo del calcio. A questi si aggiunge un attacco più ampio a FIFA e UEFA, colpevoli di sfruttare i giocatori senza rimborsare adeguatamente i club e di mancare di una visione imprenditoriale.

Come sarebbe il suo stadio ideale?

La visione è precisa e ambiziosa. Uno stadio moderno da 70.000 posti, con 100 skybox e parcheggi veri, costruito su un’area di 30 ettari. Un impianto da finanziare interamente con capitali privati, come ribadito dallo stesso De Laurentiis: “Ho sempre detto che lo stadio lo finanzio io con i miei soldi”. Un progetto che, però, per essere sostenibile, ha bisogno delle condizioni legislative e burocratiche che al momento, in Italia, non esistono.

📌 Il Piano Stadio di De Laurentiis in 3 Punti:

  • La Diagnosi: Il Maradona è un “semi cesso”, vecchio e con una gestione comunale che limita gli incassi del club (3 milioni a partita contro i 14 di Inter e Milan).
  • Il Modello di Business: Ispirato all’Arsenal, chiede di poter costruire aree residenziali per sostenere l’investimento, che sarebbe interamente privato.
  • Gli Ostacoli: Il nemico principale è la burocrazia italiana. Attacca le autorità, il Comune di Napoli, ma anche FIFA e UEFA.

Valentina Romano

Scrive di calcio come se raccontasse un romanzo. Laureata in Lettere e tifosa azzurra dalla nascita, Valentina unisce sensibilità giornalistica e attenzione per i temi sociali che ruotano attorno al mondo del Napoli. I suoi editoriali sono tra i più letti e condivisi, soprattutto tra i giovani tifosi.