Napoli, Conte si gioca il primato con una scommessa: un 2004 in difesa

Emergono indiscrezioni sulla formazione anti-Torino: per gestire il ciclo terribile

Inizia il ciclo più intenso della stagione e Antonio Conte, di fronte a sette partite in 22 giorni, non usa il bisturi ma la scure. Per la delicata trasferta contro il Torino, snodo fondamentale per difendere il primato, il tecnico del Napoli starebbe pensando a una mossa tanto coraggiosa quanto spiazzante: una scommessa chiamata Luca Marianucci, classe 2004, dal primo minuto al centro della difesa.

Una Difesa Inedita

L’indiscrezione, lanciata dal giornalista Valter De Maggio a Radio Kiss Kiss, ha i contorni del colpo di scena tattico. Per gestire un tour de force che vedrà il Napoli impegnato su due fronti, a cominciare dalla sfida di Champions contro il PSV, Conte è pronto a rivoluzionare il reparto arretrato. L’idea è quella di far rifiatare i titolarissimi, affidandosi a una coppia inedita composta dall’esperienza di Juan Jesus e dalla freschezza del giovanissimo Marianucci, classe 2004. Una scelta che, se confermata, sarebbe un segnale potentissimo sulla fiducia che il tecnico ripone in ogni elemento della sua rosa.

Il Contesto: Un Ciclo per Uomini Veri

La scommessa di Conte non nasce dal caso, ma da una necessità ineludibile. Da Torino a metà ottobre, il Napoli non avrà un attimo di respiro. Il calendario impone un turnover profondo per evitare infortuni e cali di rendimento. Lanciare un giovane in una partita così importante non è solo un modo per far riposare un big, ma anche per testare il carattere e la maturità delle seconde linee in un contesto ad alta pressione.

L’Azzardo Calcolato del Mister

Affidarsi a un diciannovenne per difendere la vetta della classifica contro un Torino ferito e in cerca di riscatto è un azzardo, ma un azzardo calcolato. Conte sa che partite come queste possono forgiare un giocatore o bruciarlo. La sua scelta, supportata dalla leadership di leader tecnici come Kevin De Bruyne (già 3 gol), è un messaggio chiaro: nel suo Napoli, non conta la carta d’identità, ma solo la fame e la prontezza. E Marianucci, a quanto pare, ha convinto il tecnico di averne da vendere.

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