
Faouzi Ghoulam ha svelato un retroscena inedito al Corriere della Sera: lui e Kalidou Koulibaly uscivano di notte a Napoli, completamente camuffati, per fare beneficenza e portare cibo ai senzatetto senza farsi riconoscere. L’ex terzino ha raccontato che l’amicizia è nata a Dimaro, quando scoprì casualmente di condividere con il compagno la stessa dedizione alla preghiera.
Dalle notti segrete per i vicoli della città al nuovo business insieme: la seconda vita dei due ex campioni azzurri. “Kouly è la mia fortuna, oggi siamo soci in affari”.

“Camuffati tra la gente”: la carità silenziosa
È il cuore dell’intervista, la parte che racconta l’uomo dietro il campione. Faouzi Ghoulam, oggi 32enne e ritirato, svela un retroscena che aumenta, se possibile, l’amore della piazza nei suoi confronti. Per anni, lui e Kalidou Koulibaly hanno operato nel silenzio totale.
“A Napoli nessuno ha mai saputo che uscivamo di sera, camuffati, a fare beneficenza”, ammette Ghoulam. Non c’erano telecamere, solo la volontà di aiutare: “Andavamo ad aiutare i senzatetto, a portare da mangiare a chi non ne aveva. Noi per gli altri, io per lui”.
L’inizio di tutto: la preghiera nella stanza a Dimaro
Ma come è nata questa fratellanza? Non sul campo, ma nella spiritualità. Ghoulam racconta l’aneddoto del primo ritiro a Dimaro, quando arrivò in ritardo rispetto al gruppo e chiese una singola per poter pregare all’alba senza disturbare.
“Mi dissero che avrei condiviso la camera solo la prima sera. Entro e trovo Kouly a pregare. Fu amicizia, fratellanza a prima vista”. Un legame che oggi è diventato business: “Oggi siamo soci in affari immobiliari. Lui è la mente del sodalizio, io vado in giro. Kouly è la fortuna più grande che mi sia capitata… pensare che neanche volevo conoscerlo!”.
Il dramma sportivo: “Stavano peggio gli altri di me”
Non si può parlare di Ghoulam senza citare quel “podio dei terzini più forti d’Europa” interrotto bruscamente da due infortuni al ginocchio nel momento clou della carriera. La risposta di Faouzi è una lezione di vita:
- Sull’infortunio: “All’inizio è drammatico, cambia tutta la scena. Poi ti soffermi e trovi una ragione nella fede”.
- Sulla reazione: “Stavano peggio gli amici, i familiari, i compagni di me”.
- Sul rimpianto: Nessuno. “Gratitudine. Si sta molto bene anche così”.
Il presente e il futuro: Marsiglia, Benatia e De Zerbi
Ghoulam non si è fermato. Appese le scarpette al chiodo a soli 32 anni, ha le idee chiarissime: vuole diventare un Manager Sportivo a 360 gradi. E per farlo sta seguendo il percorso più difficile e completo.
Dopo aver preso il patentino B a Coverciano (perché “la scuola italiana è la migliore dal punto di vista tecnico-tattico”), oggi Faouzi vive tra Parigi e Dubai ma studia a Marsiglia. Lì osserva due figure chiave:
- Medhi Benatia: “Un mio carissimo amico e DS di un grande club”.
- Roberto De Zerbi: “Lo studio in campo. È una squadra dove ci sono tanti italiani, vederli lavorare è pazzesco”.
L’investitura per Antonio Conte
Chiusura dedicata al suo vecchio amore, il Napoli attuale. Di fronte alle voci sulle turbolenze nello spogliatoio, l’ex numero 31 non ha dubbi e si schiera totalmente con il nuovo tecnico:
“C’è un solo modo per uscirne: i risultati. Conte sa come gestire certe situazioni, ci ha messo la faccia e dalle difficoltà riemerge sempre. Ho fiducia”.
📌 FAQ: Ghoulam si racconta
Cosa facevano Ghoulam e Koulibaly di nascosto?
Facevano beneficenza attiva. Uscivano di notte per le strade di Napoli, coperti per non farsi riconoscere, portando cibo e aiuti ai senzatetto della città.
Cosa fa oggi Ghoulam dopo il ritiro?
È imprenditore immobiliare (socio di Koulibaly), opinionista Sky e sta studiando per diventare dirigente sportivo, seguendo modelli come Benatia.
Perché Ghoulam e Koulibaly sono così amici?
Tutto è nato casualmente a Dimaro: messi in stanza insieme per errore, scoprirono di essere entrambi molto devoti e legati alla preghiera. Da lì è nato un rapporto fraterno che dura tutt’ora.