Ha una fame che non si placa. Dopo la notte difficile di Manchester, dove ha battagliato per un’ora senza quasi mai vedere il pallone, Rasmus Hojlund ha un solo pensiero in testa: giocare. Ancora. Non vuole saperne di stare in panchina contro il Pisa, anche se sa di non essere al cento per cento. Anzi, è proprio per questo che vuole esserci. Il gol di Firenze gli ha ridato fiducia, e ora il gigante danese vuole iniziare a scrivere la sua storia al Diego Armando Maradona, davanti al suo nuovo popolo.
La prima al Maradona: un conto aperto da 925 giorni
Quella di stasera non sarà una prima volta assoluta per Hojlund a Fuorigrotta, ma quasi. Ci ha già giocato 925 giorni fa, con la maglia dell’Atalanta: 45 minuti incolori, un ricordo da cancellare e riscattare con gli interessi. Ora indossa la maglia azzurra, il suo nuovo numero 19 sulle spalle, e l’attesa dei tifosi è spasmodica. La storia dei suoi esordi casalinghi parla chiaro: Rasmus è uno che ama presentarsi col botto.
Nel 2022, con lo Sturm Graz, segnò subito al debutto casalingo contro il Rapid Vienna. Con il Manchester United, se in Premier dovette aspettare dicembre, in Champions si sbloccò immediatamente a Old Trafford contro il Galatasaray. Anche l’anno scorso, alla prima da titolare in casa contro il Brentford, lasciò subito il segno. Insomma, Hojlund è uno che non ama perdere tempo, e il Maradona è il palcoscenico perfetto per dimostrarlo ancora una volta.
Vita da professionista: la ricetta di Rasmus per prendersi Napoli
Altro che testa calda e calciatore immaturo, come qualcuno lo aveva etichettato dopo l’esperienza a Manchester. In questi primi giorni a Napoli, Hojlund ha mostrato un professionismo maniacale. I giorni tra la trasferta con il City e la sfida al Pisa sono stati dedicati al riposo e alla cura del corpo: allenamenti, fisioterapia, crioterapia e un’alimentazione controllata al dettaglio. Sveglia presto, cena alle 18 per garantire le giuste ore di sonno. Una vita da atleta esemplare per alimentare i suoi sogni di gloria e per ripagare la fiducia di Conte.
Nonostante non abbia ancora trovato una sistemazione definitiva (la casa scelta a Varcaturo sarà pronta tra qualche settimana), la sua concentrazione è massima. E stasera, a renderla ancora più forte, ci sarà una presenza speciale in tribuna: papà Anders, ex calciatore e vero appassionato, volato a Napoli per vedere il figlio prendersi la scena. Rasmus non vuole deluderlo, sa che per conquistare Conte e il suo nuovo pubblico serve la perfezione.
Finora, è stato l’unico attaccante di Conte ad aver segnato. Ed è arrivato per ultimo, sul gong del mercato. Qualcosa vorrà pur dire. Stasera ha la prima, grande occasione per dimostrare a tutti di che pasta è fatto.