
Ancora uno. L’infortunio muscolare di Anguissa in Camerun non è una semplice tegola, è il sintomo di un problema che tormenta il Napoli. L‘MVP di ottobre si ferma per uno stiramento, scatenando un allarme sulla gestione dei giocatori lontano da Castel Volturno e mettendo Conte di fronte a un’emergenza totale per la sfida con l’Atalanta.
Non chiamatela sfortuna. L’ennesimo infortunio muscolare che colpisce un giocatore del Napoli in Nazionale è un pattern, un allarme rosso che va oltre il singolo episodio. Stavolta tocca a Frank Anguissa, il dominatore del centrocampo, l’MVP di ottobre. Fermato in Camerun, pare, da un allenamento troppo intenso. Una notizia che per Antonio Conte non è solo un problema, è un affronto alla sua programmazione.

Non un infortunio, ma un problema di gestione
Questo è il punto centrale della questione. Come può un giocatore al top della forma, gestito scientificamente a Castel Volturno, fermarsi per uno stiramento in una seduta con la Nazionale? La stagione del Napoli è tormentata da questi episodi, che sollevano una domanda scomoda: c’è un problema nel dialogo tra club e federazioni? I carichi di lavoro sono monitorati a dovere quando i giocatori lasciano Napoli? L’infortunio di Anguissa riapre una ferita mai chiusa e presenta il conto a Conte, che si ritrova a gestire un’infermeria sempre piena anche per cause esterne.
L’impatto reale: cosa significa perdere Anguissa ORA
Perdere Anguissa significa perdere il motore della squadra nel momento più delicato. Il centrocampista non solo garantisce equilibrio e strapotere fisico, ma è il giocatore che più di tutti era cresciuto sotto la gestione Conte. Il suo stop, i cui tempi di recupero saranno chiari solo dopo gli esami, è quasi certo che gli farà saltare il rientro in campionato. E la partita in questione non è una qualunque, ma lo scontro diretto con l’Atalanta, una sfida chiave per le ambizioni del Napoli. Conte dovrà inventarsi letteralmente un nuovo centrocampo, in una situazione già precaria per le altre assenze.
Bollettino di Guerra: 16 infortuni, il Napoli affronta il suo vero nemico
L’infortunio di Anguissa in Nazionale è solo la punta di un iceberg drammatico. Sono 16 i KO da inizio stagione: un dato-shock che trasforma l’infermeria del Napoli in un fronte di guerra. Questa non è sfortuna, è un’emergenza strutturale che minaccia la stagione di Conte. Facciamo il punto.
Uno dopo l’altro. Prima Gilmour, poi Spinazzola, ora tocca ad André-Frank Zambo Anguissa. L’ultimo KO muscolare, uno stiramento in Camerun, non è una notizia, è la sedicesima pugnalata a un progetto tecnico tormentato. Antonio Conte non sta lottando solo contro gli avversari, ma contro un nemico interno, invisibile e implacabile: una fragilità che sta decimando la rosa.

Non è un caso, è un allarme: la timeline di una crisi
Siamo a quota 16 infortuni. Sedici. È un dato che non permette più di parlare di sfortuna, ma impone una riflessione profonda. La catena di problemi è iniziata in estate e non si è mai interrotta, dimostrando una vulnerabilità sistemica. Ripercorriamo il bollettino di guerra:
Luglio-Agosto: Le prime crepe
Il ritiro inizia già con Buongiorno ai box. A Dimaro si fermano Politano, McTominay, Gilmour e Simeone. Il colpo da KO arriva ad agosto con la lesione muscolare di Romelu Lukaku: un’assenza che pesa come un macigno da 13 partite, e non è finita.
Settembre: L’ecatombe in Nazionale
Le pause per le Nazionali diventano un incubo. Rrahmani si infortuna e salta un mese. Buongiorno si ferma di nuovo. Si aggiungono stop per Mazzocchi, Neres e Spinazzola. A Firenze cade anche Meret e si frattura Contini, lasciando la porta sguarnita.
Ottobre-Novembre: Il colpo di grazia
La trama diventa horror. McTominay e Hojlund KO a Torino. Poi la sentenza su Kevin De Bruyne: lesione al bicipite femorale, stagione finita in anticipo (out fino al 2026). E ora, dopo le ricadute di Gilmour e Spinazzola, si aggiunge Anguissa.
L’impatto sul progetto: cosa significa per Conte?
| Mese | Giocatori Infortunati |
|---|---|
| Luglio | Politano, McTominay, Gilmour, Buongiorno, Simeone, Olivera |
| Agosto | Lukaku |
| Settembre | Meret, Buongiorno, Rrahmani, Mazzocchi, Spinazzola, Neres, Contini, Olivera |
| Ottobre | McTominay, Hojlund, De Bruyne, Lobotka, Meret |
| Novembre | Spinazzola, Gilmour, Anguissa |
Questo bollettino di guerra ha conseguenze devastanti. Un allenatore metodico come Antonio Conte basa tutto sull’intensità e sulla ripetizione ossessiva dei meccanismi in allenamento. Con una rosa costantemente dimezzata e giocatori chiave come Lukaku e De Bruyne fuori a tempo indeterminato, l’intero progetto tattico è minato alla base. L’emergenza non è più un’eccezione, è diventata la normalità. E la sfida contro l’Atalanta, senza Anguissa, ne è solo l’ultimo, drammatico, esempio.