
L’ennesima beffa: trasferta vietata a Milano per i tifosi del Napoli. La notizia, fredda e burocratica, è arrivata: Milan-Napoli sarà una trasferta vietata per i tifosi azzurri residenti in Campania. Ancora una volta. L’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, tramite il Prefetto di Milano, ha calato la scure, senza nemmeno più prendersi la briga di fornire motivazioni dettagliate. Un atto d’ufficio che, però, è molto più di una semplice restrizione: è l’ennesimo schiaffo al cuore del calcio.
La Decisione: le Restrizioni nel Dettaglio
Il provvedimento è chiaro e non lascia spazio a interpretazioni. La vendita dei biglietti per il settore ospiti di San Siro sarà riservata esclusivamente ai possessori di fidelity card del Napoli, purché non residenti in Campania. Non solo: il divieto di vendita ai residenti in Campania è esteso anche a tutti gli altri settori dello stadio, con l’unica, minuscola eccezione per chi possiede una fidelity card del Milan sottoscritta prima del 12 settembre.
In sintesi: se vivi in Campania, la culla del tifo azzurro, non puoi andare a sostenere la tua squadra. Una decisione presa in nome di un “ordine pubblico” che sembra sempre più spaventato dal suono dei cori e dal colore delle sciarpe.

Lo Stadio, Ultimo Faro di Passione
Questa ennesima restrizione non è un fatto isolato. È il sintomo di una malattia più profonda: la paura della passione, del dissenso, di tutto ciò che non è controllabile e omologato. In una società che spinge verso l’apatia e il divertimento fine a se stesso, lo stadio rimane uno degli ultimi luoghi di aggregazione vera, dove l’avvocato e l’operaio cantano insieme, uniti da una fede comune.
Vietare una trasferta non significa garantire la sicurezza. Significa uccidere l’anima del calcio. Significa trasformare un rito collettivo in un evento televisivo sterilizzato. E la domanda sorge spontanea, sempre più forte e preoccupata: ancora per quanto andremo avanti così? Ancora per quanto dovremo considerare una trasferta una notizia eccezionale, e non la meravigliosa normalità che dovrebbe essere?