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Napoli-Inter, il rigore su Di Lorenzo fa discutere ma è sfuggito un particolare importantissimo

Mentre tutti si concentrano sul contatto in area del Napoli, emerge un precedente identico dell'anno scorso

La moviola, a volte, arriva il giorno dopo, ed è ancora più pesante di quella in campo. Dopo una notte di polemiche infuocate, arriva la posizione ufficiale dei vertici arbitrali sul rigore che ha sbloccato Napoli-Inter. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’AIA non ha dubbi: il penalty concesso agli azzurri è un errore. Una bocciatura netta per la terna arbitrale, che ora rischia conseguenze concrete.

“Decisione Sbagliata”: la Colpa non è solo dell’Arbitro

Nel mirino dei vertici non c’è solo il direttore di gara Mariani, ma soprattutto l’assistente Bindoni. Secondo la ricostruzione, è stato quest’ultimo a richiamare via auricolare l’arbitro, con diversi secondi di ritardo, per segnalare un contatto che l’uomo in campo, pur essendo ben posizionato, non aveva ravvisato. L’errore principale, dunque, sarebbe dell’assistente. Mariani, tuttavia, non è considerato esente da colpe: la decisione finale spetta sempre all’arbitro, che in questo caso si sarebbe fatto “condizionare” troppo pesantemente, come ha poi tuonato Marotta. Assolto, invece, il VAR, impossibilitato a intervenire su un episodio di questo tipo. Ora, sia Mariani che Bindoni rischiano almeno un turno di stop.

L’Ira di Marotta e il Precedente a Parti Inverse

La rabbia dell’Inter è esplosa subito dopo il fischio finale, con il presidente Marotta che si è presentato ai microfoni per protestare. “L’arbitro non ha fischiato nulla, era posizionato meglio di tutti. Rocchi aveva detto basta ‘rigorini’, giudicate voi questo”, ha dichiarato, sottolineando la violazione della direttiva del designatore.

Ma il dettaglio più clamoroso della vicenda è un altro, un precedente quasi identico che getta un’ombra di ipocrisia sulla vicenda. Meno di un anno fa, in un Inter-Napoli arbitrato sempre da Mariani, fu concesso un penalty molto simile ai nerazzurri per un contatto Anguissa-Dumfries. In quell’occasione, a parti inverse, Conte protestò furiosamente, ma da casa Inter non arrivarono critiche all’arbitro.

Il “Rigorino” a Geometria Variabile

Partiamo dall’episodio, che l’AIA ha già giudicato un errore. È un “rigorino”, esattamente come quello fischiato, sempre da Mariani, a favore dell’Inter in un Inter-Napoli di meno di un anno fa. Stessa dinamica, stessa entità. Ma la reazione mediatica è stata opposta. All’epoca fu declassato a “contatto leggero ma non inventato”. Oggi è diventato uno scandalo nazionale, un affronto. È l’ipocrisia di un sistema che usa due pesi e due misure a seconda della maglia. Curioso come nessuno ricordi le parole furenti di Conte in quell’occasione e il silenzio assordante dall’altra parte.

Il Mani di Buongiorno

Riavvolgiamo il nastro. Tocco di Lautaro, gomito largo di Buongiorno. L’arbitro Mariani, dopo consulto al monitor su richiamo del VAR, concede il rigore al Napoli. Giusto? Sbagliato? La regola parla chiaro, e la decisione è da protocollo. Ciononostante, è scoppiato un putiferio, con proteste veementi che hanno monopolizzato il dibattito post-partita, oscurando completamente la straordinaria vittoria del Napoli.

Il “Particolare Importantissimo” che Tutti Dimenticano: il Mani di Dumfries

Ed eccoci al punto che nessuno, volutamente o per smemoratezza, sta tirando fuori. Stesso stadio, stesse squadre, stagione scorsa. Minuto 28 di Inter-Napoli, risultato 0-0. Spinazzola calcia da fuori area, il pallone viene intercettato nettamente dal braccio largo, lontanissimo dal corpo, di Dumfries. L’arbitro Doveri lascia correre. Il VAR, dopo un “silent check”, conferma. Niente rigore. Ma le immagini parlavano chiaro allora, come parlano chiaro oggi. Il braccio era in opposizione a un tiro in porta, aumentava il volume, esattamente come quello di Buongiorno.

Napoli-Inter, il rigore su Di Lorenzo fa discutere ma è sfuggito un particolare importantissimo
Il braccio largo, lontanissimo dal corpo, di Dumfries

Due Episodi Speculari, Due Giudizi Opposti

Come è possibile che due episodi praticamente identici abbiano avuto due esiti opposti? Se quello di Buongiorno è rigore (e lo è da regolamento), perché non lo era quello di Dumfries? Allora, si parlò di “braccio che non aumenta il volume” o del fatto che il pallone “sarebbe finito comunque sul corpo”.

Giustificazioni arzigogolate per non ammettere un errore che, alla luce di quanto successo ieri, diventa ancora più grave. La verità è che c’è una profonda confusione nella valutazione dei tocchi di mano, una discrezionalità che viene applicata in modo altalenante e, guarda caso, spesso nella stessa direzione. Ma di questo, oggi, nessuno vuole parlare. È molto più comodo concentrarsi sul rigore che fa discutere, ignorando quello, identico, che fu fatto sparire.

Ma Vogliamo Parlare della Partita? Il Capolavoro di Conte

Ma al netto dell’errore arbitrale, la vera domanda è un’altra: qualcuno ha voglia di parlare della partita? Qualcuno vuole analizzare come Antonio Conte, senza punte di ruolo, abbia costruito una squadra capace non solo di andare in vantaggio, ma di segnare altri due gol e dominare per larghi tratti l’incontro?

L’Inter, in svantaggio per un “rigorino”, non è stata capace di imbastire una reazione degna di questo nome, crollando sotto i colpi di un Napoli organizzato, affamato e tatticamente perfetto. E questa è la notizia che si sta volutamente ignorando.

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La Notizia che Fa Paura: questo Napoli Domina anche in Emergenza

Concentrarsi sull’errore di Mariani è un modo comodo per evitare di ammettere una verità scomoda: questo Napoli, anche in condizioni di estrema difficoltà, ha dimostrato una forza e una consapevolezza terrificanti. La vittoria contro l’Inter non è frutto di un episodio, ma di una superiorità netta.

Il capolavoro di Conte, la prestazione maiuscola dei suoi uomini, il crollo di una big del campionato: queste sono le vere storie della partita. Ma è molto più facile, e comodo per alcuni, gridare allo scandalo arbitrale.

Enrico Greco

Giornalista sportivo, da oltre vent'anni segue con passione le vicende della SSC Napoli e della Serie A. Esperto di tattica, comunicazione sportiva e media digitali, coordina la linea editoriale di Napolissimo con uno sguardo strategico e una penna sempre tagliente. Appassionato di calcio "di posizione", è tra i primi in Italia a parlare di pressing ultra-offensivo nel 2006.