
Due sconfitte per dimenticare, una vittoria per ribadire chi sono i Campioni d’Italia. Il Napoli di Antonio Conte risponde alla crisi nel modo più spettacolare possibile: gioca una partita di sofferenza, classe e ferocia, batte 3-1 l’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica.
In una notte folle, durata 102 minuti, succede di tutto: gol, pali, rigori, risse sfiorate e magie balistiche. Ma alla fine, è il centrocampo azzurro a salire in cattedra e a firmare la resa di Chivu. De Bruyne, McTominay e Anguissa: i loro nomi sul tabellino sono un messaggio a tutto il campionato.
Primo Tempo a Due Facce:De Bruyne, un Gol e l’infortunio
La partita si accende subito, e a fare la prima mossa è l’Inter, pericolosissima con un colpo di testa di Bastoni. Il Napoli, schierato a sorpresa con Neres “falso 9”, fatica a trovare le misure, ma alla prima, vera occasione, piazza la zampata. Fallo di Mkhitaryan su Di Lorenzo in area, Mariani non ha dubbi e indica il dischetto.
Sul pallone va Kevin De Bruyne: tiro perfetto, Sommer spiazzato, 1-0. Ma la gioia dura un attimo. Il belga, calciando, avverte una fitta muscolare e crolla a terra. Non ce la fa, esce dal campo in lacrime, accompagnato a spalla. L’immagine gela il Maradona e rovina una festa appena iniziata.
L’Inter, scossa ma viva, reagisce con furia: prima Bastoni colpisce una traversa clamorosa, poi è Dumfries a scheggiare il palo, sempre di testa. Il Napoli soffre, ma va al riposo in vantaggio, aggrappato al gol amaro del suo fuoriclasse.

Una Ripresa Folle: Rigori, Capolavori e la Rissa Conte-Lautaro
Se il primo tempo è stato intenso, la ripresa è pura follia. L’Inter parte forte, ma nel suo momento migliore viene trafitta dal capolavoro che cambia la partita. Contropiede fulminante, Spinazzola lancia in campo aperto Scott McTominay, che si coordina in corsa e lascia partire un destro a incrociare di rara bellezza che si insacca nell’angolino.
Il 2-0 fa esplodere lo stadio, ma la tregua dura poco. Un tocco di braccio di Buongiorno in area su colpo di testa di Lautaro viene giudicato da rigore dopo revisione VAR. Dal dischetto, Calhanoglu è glaciale e accorcia le distanze.
È qui che la partita deraglia. A bordo campo, uno scontro tra Dumfries e Conte accende gli animi. L’olandese reagisce, si crea un parapiglia. Lautaro Martinez, da capitano nerazzurro, inizia a gesticolare e a urlare a distanza contro il suo ex allenatore, che risponde per le rime in un siparietto infuocato ripreso dalle telecamere.
La tensione si taglia col coltello, ma è forse il momento in cui l’Inter perde la testa e il Napoli la vince. Pochi minuti dopo, su una semplice rimessa laterale, la difesa nerazzurra dorme e si fa sorprendere dall’inserimento di Frank Anguissa. Il camerunese stoppa e batte Sommer con una precisione chirurgica, siglando il 3-1 che chiude ogni discorso.

Vittoria, Vetta e Speranza: il Segnale del Napoli
Nel finale, la girandola di cambi serve solo a far scorrere i minuti. Il Napoli gestisce, l’Inter non ha più la forza di reagire. Finisce 3-1, una vittoria pesantissima che non solo ferma la striscia di sette successi dell’Inter, ma rilancia il Napoli in testa alla classifica.
Una vittoria ottenuta con il cuore, la classe e la “cazzimma” del suo allenatore, in una delle serate più pazze e intense che il Maradona ricordi. Ora, l’unico pensiero è rivolto all’infermeria, con la speranza che le lacrime di De Bruyne siano state solo la nota stonata in una sinfonia altrimenti perfetta.