Una rivoluzione totale, richiesta e autorizzata. Nei colloqui con la dirigenza, Antonio Conte è stato cristallino: per costruire un Napoli di nuovo vincente, l'attacco andava smantellato e ricostruito dalle fondamenta. E la società, guidata da Giovanni Manna, sta eseguendo il piano alla lettera. Mentre si lavora senza sosta per i colpi in entrata, da Noa Lang a un nuovo centravanti, è stata definita una lista di proscrizione in uscita che non ha precedenti recenti: ben cinque nomi di primo piano, più una serie di giovani, sono pronti a lasciare Napoli per fare spazio e cassa.
Il caso più spinoso: perché anche Raspadori è in partenza
Forse il nome che sorprende di più è quello di Giacomo Raspadori. Nonostante i gol pesanti segnati nella passata stagione, l'ex Sassuolo non rientra nei piani di Conte per il ruolo di prima punta o di esterno. Già a gennaio, di fronte al poco spazio, aveva manifestazioni di insofferenza, ma il tecnico lo aveva trattenuto, respingendo gli assalti di Juventus e Atalanta. Ora, però, la situazione è cambiata. Proprio l'Atalanta, insieme all'Olympique Marsiglia di De Zerbi, sono tornate alla carica. La partenza di Raspadori è un segnale forte: nessuno è incedibile di fronte alla rivoluzione tecnica.
Due destini segnati: Ngonge a Torino, Simeone verso l'addio
Altri due attaccanti hanno il futuro già scritto lontano da Napoli. Cyril Ngonge, arrivato a gennaio dal Verona, non ha mai convinto Conte ed è stato messo sul mercato: la trattativa con il Torino è in fase avanzata sulla base di 7-8 milioni di euro. Discorso simile per Giovanni Simeone. L'arrivo di un nuovo numero 9 di peso (con Darwin Nunez e Lucca in cima alla lista) ridurrebbe al minimo il suo spazio. Il Napoli ha fissato il prezzo a 12 milioni e le pretendenti non mancano: ci pensano Sassuolo, Pisa e il Siviglia.
Capitale da recuperare: Lindstrom verso la Bundesliga
C'è poi da gestire il capitolo Jesper Lindstrom. Pagato ben 30 milioni nell'estate 2023, il danese è stato un vero e proprio flop, non riuscendo a incidere né a Napoli né nel successivo prestito all'Everton. Rientrato alla base, Conte ha dato il suo via libera immediato alla cessione. Il Bayer Leverkusen ha mostrato un forte interesse e il Napoli spera di recuperare almeno 20 milioni dalla sua partenza, chiudendo un capitolo economicamente doloroso ma necessario.
Il caso Osimhen: o cessione all'estero o rinnovo clamoroso. gli altri addiI. Chi resta e chi va
Infine, il capitolo più complesso e strategicamente affascinante: Victor Osimhen. Rientrato dal prestito al Galatasaray, sul nigeriano vige una clausola rescissoria da 75 milioni di euro, esercitabile però solo da club esteri e valida fino al 15 luglio. Dopo quella data, sarà il Napoli a dettare il prezzo, e per i club italiani la cifra sarà certamente molto più alta. Il Galatasaray è l'unica pista concreta al momento, con il giocatore che avrebbe dato il suo gradimento, ma manca l'accordo economico.
Cosa succede se nessuno paga? Ed ecco la mossa che dimostra la forza contrattuale del Napoli. Se nessun club dovesse presentare un'offerta adeguata entro il raduno, la società è pronta a un gesto clamoroso: convocare Osimhen per il ritiro di Dimaro e attivare l'opzione unilaterale per il rinnovo fino al 2027. Una strategia che tutela il club e che metterebbe Antonio Conte nelle condizioni di lavorare con un "principe del gol", come lo ha definito lo stesso Napoli. La telenovela continua, ma le regole del gioco le detta unicamente il club azzurro.
A completare l'esodo ci saranno anche Walid Cheddira, Alessio Zerbin e Giuseppe Ambrosino, di ritorno dai rispettivi prestiti e destinati a nuove esperienze. Chi sono i sopravvissuti a questa rivoluzione? Al momento, gli unici certi di restare e di formare la base del nuovo attacco di Conte sono Matteo Politano e David Neres. Da loro ripartirà la ricostruzione.