Il talento non si discute. La potenza atletica, nemmeno. Ma il calcio non è solo una questione di doti tecniche, è un intreccio complesso di fattori ambientali, caratteriali e di motivazioni. Ed è per questo che, nonostante il valore assoluto di Victor Osimhen, ricucire lo strappo con il Napoli appare oggi un'impresa impossibile.
La cessione non è solo un'opzione, è diventata la soluzione giusta e necessaria per tutti: per il club, per il giocatore e per un ambiente che, dopo averlo eletto a eroe del terzo Scudetto, lo ha di fatto ripudiato a causa dei suoi comportamenti irrispettosi. Analizziamo i motivi per cui le strade sono destinate a dividersi.
Oltre il talento: il "muso lungo" che Conte non può accettare
La domanda che molti tifosi si pongono è legittima: "Perché privarsi di un attaccante così devastante?". La risposta non è nel campo, ma fuori. Risiede in tutto ciò che è accaduto nel post-Scudetto, con la voglia di cambiare aria manifestata con forza dal giocatore e dal suo entourage. Il rinnovo firmato in quel periodo, con annessa clausola monstre, è stato un "armistizio" con la promessa di una cessione mai avvenuta, che ha portato al ripiego del prestito al Galatasaray pur di non avere in casa un "muso lungo" da 5 stelle. Antonio Conte sta costruendo un gruppo di cemento armato e non può permettersi elementi con la testa altrove, per quanto talentuosi.
Lo strappo insanabile e le voci di tregua
Nonostante le recenti indiscrezioni de Il Mattino su una possibile "tregua" voluta da Conte, affascinato dall'idea di allenarlo, la realtà dei fatti parla di uno strappo che appare ormai insanabile. Le dinamiche che si sono create, le tensioni e i comportamenti passati sono ferite troppo profonde per essere cancellate con una passata di spugna. Tenere Osimhen in rosa sarebbe un rischio enorme per l'equilibrio dello spogliatoio. Per questo, la cessione a titolo definitivo, con un tesoretto da reinvestire su giocatori motivati e funzionali al progetto, rappresenta la via maestra da seguire.
La trattativa col Galatasaray: si chiude, ma c'è un ostacolo
L'addio, dunque, si farà. E la destinazione più probabile resta la Turchia. Il Galatasaray ha già trovato un'intesa di massima con il giocatore e ha comunicato al Napoli la volontà di pagare la clausola rescissoria da 75 milioni di euro. Allora perché l'affare non è ancora ufficiale?
Il nodo, come spesso accade, è sulle modalità di pagamento. Il Napoli, nella clausola, ha previsto un pagamento da saldare in due anni. Il Galatasaray, invece, ha proposto una dilazione su cinque anni. Una differenza sostanziale su cui si sta trattando. Proprio oggi è previsto un incontro decisivo tra i club per trovare un accordo sulle garanzie e sui tempi di pagamento. Un ultimo ostacolo prima dei titoli di coda di una storia d'amore finita da tempo.