
L’incubo che prende forma nel momento peggiore. Gli esami di Anguissa confermano il disastro: lesione di alto grado, 2025 finito. La sosta delle nazionali, invece di portare serenità, lascia a Conte le macerie di un centrocampo da reinventare di fronte a un calendario mostruoso.
Doveva essere la pausa per ricaricare le batterie, per resettare dopo Bologna e assorbire i dettami di Conte. Si è trasformata nell’ennesima maledizione targata “nazionali”, e nella peggiore delle notizie possibili per il Napoli. L’infortunio di Frank Anguissa non è una semplice tegola, è il pilastro del centrocampo che crolla, lasciando l’allenatore a guardare le macerie di un progetto tecnico privato del suo interprete più dominante.

Il verdetto che gela il sangue: “Lesione di alto grado”
L’attesa è finita nel peggiore dei modi. La nota ufficiale del club è un pugno nello stomaco, e usa le parole che nessuno voleva leggere: “lesione di alto grado del bicipite femorale della coscia sinistra”. Tradotto dal gergo medico a quello del tifoso, significa solo una cosa: un infortunio grave, di quelli che ti spezzano una stagione. Anguissa, che si era fermato in un allenamento con il Camerun, ha già iniziato il suo lungo percorso riabilitativo. Un percorso che, purtroppo, lo vedrà tornare in campo solo nel nuovo anno.
Due o tre mesi senza il motore: Conte costretto al piano B
I tempi di recupero, stimati tra i due e i tre mesi, trasformano il calendario del Napoli da una sfida a un’impresa quasi impossibile. Antonio Conte non perde un semplice giocatore, perde il suo “incursore”, l’uomo capace di garantire equilibrio, rottura e transizione. L’uomo che permetteva al resto della squadra di funzionare. Il suo 2025 è finito, e Conte ora è costretto a studiare da zero le contromosse per non perdere il treno scudetto.
Il calendario che Conte affronterà senza il suo gigante
L’assenza di Anguissa si materializzerà in un vuoto pesantissimo in circa quindici partite. E non saranno partite qualsiasi. Il Napoli dovrà affrontare il cuore della stagione senza il suo cuore in mezzo al campo. La sua assenza sarà un macigno soprattutto in queste sfide:
- La battaglia con l’Atalanta
- Il big match con la Juventus
- Le sfide contro Milan, Roma e Lazio
- Lo scontro decisivo per il passaggio del turno in Champions League contro il Benfica di Mourinho
Una scalata quasi proibitiva. Ora, più che mai, si vedrà la vera mano di Antonio Conte e la forza reale del gruppo nel rispondere a una catastrofe inattesa.