
Dopo la sconfitta di Bologna, Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis hanno stretto un patto di ferro. Una lunga telefonata, avvenuta con il tecnico in treno verso Torino, ha sancito non una crisi, ma l’inizio di una nuova fase: l’allenatore ha fatto la sua diagnosi spietata, il presidente l’ha recepita. Ora si attende la mossa della società.
Il fischio finale del Dall’Ara non ha chiuso la giornata del Napoli. Anzi, ha aperto il momento più importante. Mentre la squadra rientrava, una linea telefonica si è surriscaldata tra Bologna e Roma. Da una parte Antonio Conte, in treno verso Torino; dall’altra, Aurelio De Laurentiis. Non una chiamata di circostanza, ma un vero e proprio vertice operativo che ha definito il futuro immediato del progetto azzurro.

Cosa è successo davvero in quella telefonata? La diagnosi di Conte
Secondo quanto rivelato da, quotidiano La Repubblica, non si è trattato di un confronto, ma di una lunga e dettagliata esposizione. Antonio Conte, con la lucidità che lo contraddistingue, ha spiegato al suo presidente la sua visione. Non ha cercato alibi, ma ha messo sul tavolo, senza filtri, i problemi che frenano la squadra dall’esprimere il suo potenziale. Una diagnosi spietata, che De Laurentiis avrebbe ascoltato con la massima attenzione, prendendo atto della complessità della situazione.
Questo non è il segnale di una rottura. Al contrario, è la prova di un rapporto schietto e funzionale, dove l’allenatore ha la piena fiducia per poter parlare con trasparenza, anche dopo una sconfitta “bruciante”.
Non una crisi, ma una chiamata alle armi: ora tocca alla società
La telefonata ha tracciato una linea. Ora serve l’intervento pubblico per blindarla. Il confronto privato tra tecnico e presidente deve ora trasformarsi in un messaggio inequivocabile all’esterno. La società ha il compito, immediato, di **sgomberare il campo da ogni equivoco**. Voci su un presunto addio o su un malumore del tecnico sono veleno in un momento delicato.
Spegnere queste ombre è fondamentale per due motivi:
- Rafforza la leadership di Conte di fronte alla squadra, che deve percepire il suo condottiero come intoccabile.
- Ricompatta un ambiente che, nonostante la sconfitta, deve ricordare l’obiettivo. E l’obiettivo, come dimostra la classifica (a soli -2 dalla vetta), è assolutamente alla portata.
La palla, ora, passa dagli uffici di Filmauro. Il “patto nel treno” attende solo di essere sigillato.