Calcio Napoli

Hojlund si è preso Napoli: tre nuovi “fratelli” nello Spogliatoio di Conte

L'intesa in campo con De Bruyne e McTominay, poi le lezioni di napoletanità con un compagno speciale.

Gol, sorrisi e una fame che cresce a ogni partita. L’impatto di Rasmus Hojlund sul mondo Napoli è stato devastante, ma la sua esplosione non è solo una questione di talento. Dietro a un inizio di stagione da record, c’è la storia di un’integrazione perfetta, un’alchimia trovata dentro e fuori dal campo grazie a un allenatore che lo ha capito e a tre compagni che sono diventati subito qualcosa di più: dei veri e propri punti di riferimento.

Un Avvio da Predestinato: Gol a Grappoli

I numeri parlano da soli e descrivono un attaccante già in missione. Due gol in campionato, una doppietta da urlo in Champions League contro lo Sporting, e persino tre reti con la sua Danimarca. Rasmus segna con una continuità impressionante, dimostrando una maturità e una serenità che a soli 22 anni non sono scontate. Ma il vero segreto, come rivela il Corriere dello Sport, è nell’ambiente che ha trovato a Castel Volturno.

La “Scuola” di Conte e l’Intesa con i Top Player

L’energia a volte straripante di Hojlund ha trovato in Antonio Conte l’incanalatore perfetto. “Deve lavorare per diventare un crack”, ha detto il tecnico, e il danese sta rispondendo presente. La sua corsa ora non è più a vuoto, ma è diventata un movimento intelligente, un dialogo continuo con la classe di Kevin De Bruyne e la solidità di Scott McTominay. È con loro che si è creata la prima, fondamentale, connessione: quella tecnica, quella che in campo fa la differenza tra una buona squadra e una grande squadra.

Lezioni di Napoletanità: il Ruolo Speciale di Mazzocchi

Ma l’intesa non si ferma al campo. C’è un terzo uomo, forse il più inaspettato, che sta rendendo l’avventura di Hojlund speciale: Pasquale Mazzocchi. È lui il “fratello napoletano” che lo sta prendendo per mano, introducendolo alla città, alla cultura, a quel calore unico che solo Napoli sa dare. Un legame che va oltre la tattica e che sta aiutando il gigante danese a sentirsi a casa, a capire dove è arrivato. Ed è forse questo il gol più importante che ha segnato finora.

Marco Ascione

Classe 1985, campano verace, racconta da vicino il Napoli, seguendo la squadra in ogni stadio d’Italia. Penna vibrante, cuore da tifoso e occhio da cronista, Marco è la voce sul campo di Napolissimo: dalle conferenze stampa agli allenamenti, dai tunnel agli spogliatoi. Per lui, ogni trasferta è una storia da raccontare.