
Le due chiavi della vittoria. Il 2-0 di Riyad nasce da una precisa strategia di Antonio Conte. 1) Effetto Lobotka: Il ritorno in regia del numero 68 ha ridato tempi e sicurezza nel palleggio che mancavano da settimane. 2) L’intuizione Politano: Spostare Matteo Politano a tutta fascia (con Di Lorenzo bloccato nei tre dietro) ha creato una sovrapposizione costante che ha mandato in crisi il lato sinistro del Milan, permettendo al Napoli di dominare il gioco.

Supercoppa Napoli-Milan, l’analisi tattica: Lobotka riaccende la luce: basta caos
Che lo slovacco sia il cervello dei partenopei non è una novità, ma la differenza tra “con” e “senza” non è mai stata così evidente. Nel nostro recente dossier statistico sulle sconfitte senza Lobotka, avevamo previsto quanto fosse vitale il suo rientro.
Contro il Milan, Lobotka ha fatto una cosa semplice ma essenziale: ha ordinato il traffico. Al cospetto dei muscoli di Rabiot e Loftus-Cheek, ha usato l’intelligenza per eludere il pressing. Il risultato? Niente più lanci lunghi nel vuoto, ma una manovra ragionata che ha abbassato i ritmi quando il Milan provava a salire.
Il beneficio collaterale: McTominay libero
Chi ci ha guadagnato di più? Scott McTominay. Riciclato mediano per emergenza, nelle ultime gare lo scozzese doveva preoccuparsi di impostare (non il suo mestiere). Con Lobotka di nuovo al suo fianco, Scott ha potuto sganciarsi, attaccare gli spazi e supportare Hojlund (poi andato in gol). Il centrocampo a due funziona solo se i compiti sono divisi così: mente (Lobotka) e braccio (McTominay).
L’intuizione: Politano “quinto” e la catena di destra
La vera sorpresa tattica di Conte è stata la gestione di Matteo Politano. Lasciato in panchina nelle uscite precedenti a favore di Lang o Beukema, ieri il numero 21 è stato schierato in un ruolo ibrido: esterno di centrocampo a tutta fascia.
Perché ha funzionato?
- La copertura di Di Lorenzo: Arretrando il capitano nel ruolo di “braccetto” di difesa, Conte ha dato a Politano la libertà di attaccare senza l’ansia di avere 60 metri di campo scoperti alle spalle.
- I tagli di Neres: Con David Neres (schierato trequartista) che tagliava dentro il campo portando via l’uomo, Politano ha trovato praterie sull’esterno per crossare e rifinire.
È la dimostrazione che il 3-4-2-1 non è un modulo fisso, ma un vestito che cambia in base agli interpreti. E contro questo Milan, l’abito era su misura.
Juan Jesus: la solidità che serviva
In una serata di grandi firme, non va dimenticato il lavoro oscuro di Juan Jesus. Chiamato a sostituire Buongiorno o Rrahmani nella gestione delle rotazioni, il brasiliano ha risposto con una prova da 6.5 in pagella, strappando applausi per solidità. Segno che quando l’organizzazione (il “Sistema Conte”) funziona, anche le riserve rendono da titolari.
📌 Focus post-partita
Lobotka giocherà titolare la finale?
Sì. La prestazione di sostanza in semifinale ha confermato il pieno recupero. È il pilastro imprescindibile per dare equilibrio contro la prossima avversaria (vincente Inter-Bologna).
Com’è andato Juan Jesus in difesa?
Chiamato a sostituire Buongiorno nelle rotazioni, il brasiliano ha risposto con una prova solida da 6.5, dimostrandosi affidabile come “braccetto” di sinistra nella difesa a tre.
Il Napoli tornerà al 4-3-3?
Difficile nell’immediato. Il 3-4-2-1 con Politano a tutta fascia e McTominay libero di inserirsi sta dando garanzie di copertura che il vecchio modulo aveva perso senza Anguissa.