City–Napoli, Politano capitano vero: guida e crolla stremato
A Manchester, l'esterno azzurro gioca una partita monumentale: capitano, difensore e lottatore. La sua uscita dal campo, un attimo prima del crollo.

Politano, cuore da capitano. L’eroe inatteso della notte di Manchester. Doveva essere la notte del ritorno di Re Kevin, ma nel buio di una sconfitta onorevole, la scena se l’è presa un altro. Un ragazzo che di mestiere farebbe l’attaccante, ma che all’Etihad Stadium ha fatto tutto: il terzino, il mediano, il lottatore e, alla fine, il capitano. La notte di Manchester, per il Napoli, ha avuto il volto e il cuore immenso di Matteo Politano.
Capitano per Caso, Leader per Davvero
Quando Di Lorenzo viene espulso, la fascia finisce quasi naturalmente sul suo braccio. E da quel momento, la sua leadership si moltiplica. Non è più solo un esterno, diventa un soldato. Lo vedi raddoppiare su Doku, ripiegare fino alla propria area, percorrere chilometri su e giù per la fascia, trasformando la sua partita in un duello personale contro la freccia belga del City.
Una fatica immane, ma di quelle che esaltano. Pronto su ogni pallone, anche a costo di sacrificare la giocata per sincerarsi delle condizioni di un avversario colpito involontariamente.
L’Urlo che Vale un Gol
L’immagine che resterà impressa di questa trasferta è tutta sua. Minuto 47: un tiro di Reijnders sembra destinato in rete, ma lui si immola, in spaccata, e salva un gol quasi sulla linea. Non è solo un salvataggio, è un messaggio. L’esultanza rabbiosa, battendosi il petto di fronte ai 2700 tifosi azzurri, è l’urlo di una squadra che non vuole morire. Un leone che lotta contro un’intera armata.
L’Uscita dal Campo e il Crollo
Per 55 minuti, Politano è ovunque. Poi, al settimo della ripresa, è costretto ad “abbracciare” Doku per fermare l’ennesima ripartenza. Giallo sacrosanto. Conte capisce che il rischio di un secondo cartellino è troppo alto. Al 55′, fuori Politano, dentro Juan Jesus.
È il momento che, quasi simbolicamente, segna la resa. Senza il suo guerriero, il Napoli perde un pezzo d’anima e, pochi istanti dopo, subisce il gol di Haaland, seguito da quello di Doku. Fino a quando è rimasto in campo, il muro ha retto. È uscito lui, e la diga ha ceduto. Non è un caso. Doveva essere la notte di De Bruyne, ma per 55 minuti, l’unico Re in campo è stato Matteo Politano.