
L’Analisi della Svolta. Il Napoli è tornato in vetta grazie a una metamorfosi in tre atti gestita da Antonio Conte dopo il KO di Bologna del 9 novembre. 1) Psicologia: Il tecnico ha scosso l’ambiente (“Non accompagno un morto”) per ricompattare il gruppo. 2) Tattica: Il passaggio alla difesa a 3 (3-4-3) ha blindato la porta. 3) Risorse: Costretto dagli infortuni, Conte ha lanciato definitivamente i nuovi (Lang, Beukema, Hojlund), trasformando l’emergenza in profondità di rosa.

9 Novembre: il giorno in cui tutto poteva finire
Per capire la bellezza del presente (il primato dopo la vittoria sulla Juventus), bisogna tornare al punto più basso. Quel 9 novembre al Dall’Ara, dopo uno 0-2 senza appello contro il Bologna, Antonio Conte sembrava un uomo solo.
Le sue parole in conferenza stampa suonarono come una sentenza di morte per le ambizioni stagionali: “Facciamo il compitino. Ognuno pensa al suo orticello. Non ho voglia di accompagnare un morto”. Molti lessero in quelle frasi l’addio anticipato o la resa. Invece, col senno di poi, è stata la scossa elettrica di un defibrillatore. Conte non stava abbandonando la nave, stava buttando a mare la zavorra mentale.
La Tattica: il coraggio di cambiare (addio difesa a 4)
Dalle parole ai fatti. L’Antonio Conte dogmatico ha lasciato spazio al pragmatico. Complici gli innumerevoli infortuni (Anguissa, Lobotka, De Bruyne), il tecnico ha avuto l’intuizione decisiva: smontare il centrocampo a tre che faceva acqua e passare al 3-4-2-1 (o 3-4-3).
Questo cambio ha prodotto due effetti immediati:
- Solidità: Con la linea a tre guidata da un super Rrahmani, la squadra ha smesso di prendere imbarcate.
- Ampiezza: Liberati dai compiti difensivi estremi, gli esterni offensivi hanno iniziato a volare.
I “Nuovi” finalmente al potere
L’altro grande capo d’accusa pre-Bologna era lo scarso utilizzo del mercato. “Conte non vede i nuovi”, si diceva. Oggi la realtà è ribaltata. L’emergenza è diventata la fortuna del Napoli perché ha costretto l’allenatore a fidarsi:
- Sam Beukema: Da oggetto misterioso a colonna della difesa a tre.
- Noa Lang: Da “panchinaro polemico” a titolare decisivo con gol e assist.
- Rasmus Hojlund: Anche nelle difficoltà, è diventato il terminale di riferimento.
Oggi il Napoli vince *grazie* al mercato estivo, non *nonostante* esso.
La forza delle avversità
L’ultimo mese ha insegnato una lezione: il Napoli di Conte dà il meglio quando è all’angolo. Senza i suoi top player (Lukaku, Anguissa, Lobotka), la squadra si è stretta a riccio, ha tirato fuori l’orgoglio (“testa e cuore” richiesti dal mister) e ha infilato 5 vittorie consecutive. Bologna è un lontano ricordo: oggi a Castel Volturno non si accompagnano morti, si guida la Serie A.
📌 Il mese della svolta
Cos’è cambiato tatticamente?
Conte ha abbandonato la difesa a 4 per passare stabilmente alla difesa a 3, modulo che offre più garanzie in assenza dei centrocampisti titolari.
Quali partite ha vinto il Napoli dopo Bologna?
La striscia vincente comprende i successi contro Atalanta, Qarabag, Roma e Juventus. Un ciclo terribile superato a pieni voti.