
Il momento è delicato, ma la stagione è tutt’altro che finita. Dopo gli schiaffi di Bologna e di Conte, è emersa una parola che fa paura: apatia. La fiducia nel tecnico è totale. Ora serve una reazione feroce da parte dei giocatori e un intervento sul mercato, per non rompere il sogno di una città intera.
Questo non è un club qualsiasi. Il Napoli non appartiene a un presidente, a un allenatore o a un gruppo di giocatori. Appartiene alla città, quella che ha trasformato uno Scudetto in un evento mondiale. E ora, in questo momento delicato, è a quella mentalità vincente, a quella città, che la squadra deve rispondere. Via le ansie, via l’amarezza. È tempo di ritrovare la rabbia.

Il Vero Nemico del Napoli non è Bologna, ma l’Apatia
Come possono i “guerrieri” che hanno asfaltato l’Inter diventare i “morti” di Bologna? Questa è la domanda che tormenta Conte e i tifosi. Il problema non è la sconfitta, ma il come è arrivata. In campo si è vista una pericolosa apatia, lo stesso male oscuro che ha quasi distrutto la stagione post-Spalletti. La classifica dice che il Napoli è a soli 2 punti dalla vetta, ma il linguaggio del corpo racconta un’altra storia, una storia di brillantezza perduta e di silenzio assordante di fronte alle accuse del proprio comandante.
La Legge di Conte: “Chi Odia la Sconfitta è Pronto a Tutto”
Per capire lo sfogo di Antonio Conte, bisogna leggere il suo vangelo. Nel suo libro “Dare tutto chiedere tutto”, scrive parole che oggi suonano come una sentenza:
“Ho sempre odiato perdere. Dico spesso ai miei calciatori che chiunque senta il dolore che provoca la sconfitta è pronto a fare qualsiasi cosa per non perdere mai. L’amaro della sconfitta è la miglior medicina per perdere il meno possibile”.
Questa è la rabbia che Conte ha visto solo dopo la batosta di Eindhoven, ma non a Bologna. Il suo tormento non è l’errore tecnico, ma l’assenza di dolore, l’accettazione passiva di una prestazione “squallida”. Per questo ha colpito così duro.

Non solo Cuore: ora servono Svolta e Mercato
La passione non basta. Servono soluzioni. Aspettando che il mercato si riapra, la svolta deve arrivare da dentro. Dai leader che oggi sembrano irriconoscibili: Di Lorenzo, Rrahmani, Lobotka. Giocatori elevati al rango di top da Spalletti e Conte, che ora sembrano accusare il peso di un calendario asfissiante. A questo si aggiunge un’emergenza che non può essere ignorata:
- Il rientro di un leader carismatico come Lukaku è vitale.
- L’assenza prolungata di De Bruyne a centrocampo è una voragine.
- La partenza di Anguissa per la Coppa d’Africa obbliga De Laurentiis a un intervento sul mercato.
Nessun Compromesso: la Via di Conte è l’Unica Via
La fiducia nel tecnico è totale, ma deve essere chiaro a tutti: Antonio Conte non cambierà. Non farà passi indietro rispetto ai suoi metodi, perché non è capace di compromessi. Lo scrive ancora lui stesso:
“Non sono un allenatore capace di deformarsi e piegarsi a condizioni non in linea con il proprio metodo. […] Mai andare contro se stessi, i propri valori e la propria natura”.
Il messaggio è un macigno. La squadra ha due scelte: seguire il suo comandante sulla strada del sacrificio totale, o perdersi nell’apatia. La società e la città hanno già scelto. Ora la palla passa a chi va in campo.