Il mistero del Corsiero del Sole: il vero simbolo di Napoli che ha ispirato Ferrari. Il confronto tra origine e storia del simbolo del Napoli, il leggendario Corsiero del Sole, e quello della celebre Ferrari, il cavallino rampante, è stato al centro di un interessante scambio di opinioni tra Aurelio De Laurentiis e lo scrittore Angelo Forgione.
Il simbolo prima del cavallino: una leggenda che affonda le radici nel XIII secolo
De Laurentiis, durante la presentazione del film-scudetto “AG4IN”, ha evocato il dubbio storico circa quale dei due simboli fosse nato prima: il leggendario cavallino rampante della Ferrari o il Corsiero del Sole del Napoli. Lo scrittore Forgione ha chiarito velocemente la questione, spiegando che il cavallino di Enzo Ferrari fu adottato ufficialmente nel 1932, mentre il Corsiero del Sole era già simbolo della città e della squadra partenopea fin dal 1926, con origini che risalgono addirittura al 1253 al tempo di Corrado IV di Svevia.
Il Napoli, nel 1926, sotto la presidenza di Giorgio Ascarelli, adottò ufficialmente come stemma il Corsiero del Sole, simbolo della città di Napoli fin dal XIII secolo. Enzo Ferrari, invece, adottò il suo celebre cavallino rampante solo nel 1932, ben sei anni dopo. Il primato, dunque, è indiscutibilmente azzurro.
Una storia millenaria di potere e simbolismo
Il Corsiero del Sole era un cavallo di bronzo imponente che sovrastava piazza Sisto Riario Sforza, simbolo della forza e della fierezza dei napoletani. Collegato al culto di Apollo e imbevuto di leggende che ne attribuivano poteri quasi magici, il cavallo regalava identità e orgoglio alla città. Dopo essere stato fuso nel XIV secolo per volontà dell’arcivescovo Matteo Filomarino, il simbolo rimane ancora vivo nel vessillo della città metropolitana e nella cultura calcistica napoletana.
Il Colpo di Scena: le Radici “Borboniche” del Cavallino Ferrari
Ma è qui che la storia si fa ancora più affascinante. Qualcuno potrebbe obiettare che il cavallo di Ferrari deriva da quello dell’aviatore Francesco Baracca, eroe della Prima Guerra Mondiale, quindi antecedente. Vero, ma come spiega Forgione, la verità è ancora più sorprendente. Baracca scelse quel simbolo in onore del suo reggimento di cavalleria, i cui destrieri erano della prestigiosa razza reale di Persano, cioè napoletani.
Quella razza, simbolo della dinastia borbonica e quasi estinta dopo l’Unità d’Italia, era stata recuperata per le sue eccezionali doti. In pratica, il cavallino rampante più famoso del mondo, quello che campeggia sulle auto più desiderate, sarebbe di fatto un superbo cavallo “borbonico”. Un pezzo di storia napoletana che, inconsapevolmente, è diventato un’icona globale.
Napoli, una città che si racconta attraverso il suo simbolo
Oggi il Corsiero del Sole incarna la storia di Napoli, intrecciando mito, cultura e sport. De Laurentiis sogna di riportare presto in auge questo stemma, magari in occasione del centenario del Napoli, per celebrare l’indomito spirito partenopeo che la storia rappresenta da secoli.
“Anche il cavallo Ferrari è napoletano”: la storia del vero logo del Napoli
Un dubbio lanciato quasi per caso da Aurelio De Laurentiis apre le porte a una scoperta che sa di orgoglio e di storia. “È nato prima il cavallo di Enzo Ferrari o il nostro?”. A questa domanda, che attanaglia da tempo il presidente del Napoli, ha risposto in modo definitivo lo scrittore Angelo Forgione, svelando un retroscena che cambia la prospettiva su uno dei simboli più famosi al mondo.
Mentre De Laurentiis valuta la possibilità di riproporre lo storico logo del Corsiero del Sole per il centenario del club, questa scoperta aggiunge un sapore ancora più speciale alla vicenda. Non si tratterebbe solo di recuperare un simbolo storico, ma di riaffermare un primato culturale e identitario che affonda le sue radici nei secoli. Ancora una volta, la storia dimostra che Napoli non è seconda a nessuno.