"Juve, rischio nuova penalizzazione": l'avvocato lancia la bomba | Altro che Osimhen, ecco cosa succede il 5 settembre
Mentre i media del nord spingono per il clamoroso trasferimento, emerge un nuovo filone di inchieste che potrebbe cambiare tutto

I quotidiani del nord continuano a tessere la tela di un possibile trasferimento di Victor Osimhen alla Juventus. Le cronache sportive parlano di contatti intensificati tra il club bianconero e l'attaccante nigeriano, con la disponibilità a chiudere l'operazione che sembrerebbe esserci tutta. Ma la realtà potrebbe essere ben diversa da quella raccontata.
Il piano della Juventus per Osimhen
Secondo le ricostruzioni della stampa settentrionale, la strategia juventina prevede prima l'accordo con il giocatore e solo successivamente le trattative con il Napoli. Il motivo è legato alle regole che impediscono a un club di Serie A di pagare semplicemente la clausola rescissoria, soprattutto dopo il precedente del caso Higuain che ha spinto il club azzurro a cautelarsi.
La soluzione prospettata richiederebbe un "escamotage contrattuale" con il versamento di una cifra superiore alla clausola stessa. Una manovra complessa che però potrebbe scontrarsi con una realtà ben più dura per i bianconeri. A lanciare la bomba è l'avvocato ed esperto di diritto sportivo Paolo La Francesca, che in un intervento alla radio ufficiale del Napoli ha svelato i dettagli di un filone del processo Prisma di cui pochi parlano, ma che incombe come una spada di Damocle sul futuro della Juventus.

Il filone "segreto" del processo Prisma
L'avvocato La Francesca, basandosi sullo studio dei documenti processuali, ha spiegato come, oltre all'inchiesta sul bilancio 2021 che ha portato alla recente richiesta di patteggiamento, esista un altro procedimento parallelo, relativo al bilancio chiuso il 30 giugno 2022. Per questo filone, i PM hanno ottenuto una proroga delle indagini, scaduta a maggio 2023, senza che però il procedimento sia stato archiviato. Questo significa, secondo la legge, che le indagini sono di fatto concluse e che il Pubblico Ministero ha ora tre mesi di tempo per decidere se chiedere il rinvio a giudizio degli imputati. Considerando la sospensione estiva, la data cruciale da cerchiare in rosso è il prossimo 5 settembre.
Se entro quella data il PM dovesse procedere con la richiesta di rinvio a giudizio, il procuratore federale Chiné sarebbe obbligato ad aprire un nuovo fascicolo sportivo. E qui emerge il problema più grave per la Juventus.
L'incubo della recidiva: perché il rischio di un'altra penalizzazione è concreto
Il nuovo procedimento riguarderebbe fatti avvenuti nella stagione sportiva successiva a quella per cui la Juventus è già stata punita con 10 punti di penalizzazione. Questo, nel diritto sportivo, configura un'ipotesi di recidiva. L'articolo 18, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva è chiarissimo a riguardo: in caso di recidiva, la sanzione deve essere aumentata. Ciò significa che la Juventus si troverebbe di fronte alla concreta possibilità di subire una nuova penalizzazione in classifica, potenzialmente anche più severa della precedente, data l'aggravante.
L'avvocato La Francesca ha anche chiarito la questione del patteggiamento richiesto nel filone principale: sebbene la riforma Cartabia stabilisca che non sia un'ammissione formale di colpa, nella prassi si patteggia solo "per evitare guai maggiori". Un comportamento che, secondo il giurista, appare contraddittorio rispetto alla linea di difesa tenuta da Agnelli in altre sedi. In questo scenario, le voci su Osimhen appaiono per quello che sono: una cortina fumogena per distogliere l'attenzione da una data, il 5 settembre, che fa davvero tremare il club bianconero.