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Il paradosso Osimhen: perché PSG e Real non lo vogliono | Ecco quale sarà il suo futuro

Dalla clausola all'ingaggio fuori mercato, fino alla mossa del Chelsea. Tutta la verità sul mistero che blocca il bomber.

È il paradosso al centro del calciomercato europeo. Un centravanti da 37 gol in 41 partite, nel pieno della sua carriera, capace di trascinare da solo un club come il Galatasaray alla vittoria, è apparentemente senza un mercato tra le élite del calcio. Come è possibile che Victor Osimhen, il bomber che solo un anno fa era sulla lista dei desideri di ogni top club, oggi si trovi in un limbo dorato, conteso tra il miraggio saudita e le timide avance della Juventus? La risposta non risiede in un presunto calo del giocatore, ma in una mossa strategica precisa, un patto studiato a tavolino da Aurelio De Laurentiis, che oggi si sta rivelando un capolavoro di tutela che ha messo in scacco tutte le pretendenti.

Osimhen Juventus: rischio penalizzazione blocca tutto

La Genesi del Patto: un Rinnovo per Comandare, non per Subire

Per comprendere la situazione attuale, bisogna tornare all'estate del 2023. Dopo lo Scudetto, il Napoli e l'entourage di Osimhen hanno elaborato un piano che sembrava accontentare tutti. Il nigeriano avrebbe firmato un ricco rinnovo contrattuale fino al 2026, ma con una clausola rescissoria ben definita: 120 milioni di euro. Non una cifra casuale, ma il prezzo stabilito dal Napoli per il suo gioiello.

L'accordo era chiaro: chi avesse pagato quella cifra, avrebbe avuto il giocatore. Questo non era un "piano per vendere", ma un "piano per dettare le condizioni". De Laurentiis, con una mossa lungimirante, ha trasformato una potenziale trattativa estenuante in una scelta binaria per i top club: prendere o lasciare, ma al prezzo del Napoli. A gennaio, il presidente era talmente sicuro della forza della sua posizione che dichiarò apertamente che il futuro del bomber sarebbe stato "al Real Madrid, al PSG o in Premier". Sapeva di avere in mano un asset di valore mondiale, blindato da una cifra che solo l'élite poteva permettersi.

Il Domino dei Rifiuti: come i Top Club si sono Auto-eliminati

Cosa è successo dopo? I top club, uno dopo l'altro, si sono trovati di fronte a delle scelte che li hanno, di fatto, auto-eliminati dalla corsa. Il Real Madrid ha concentrato ogni sua risorsa economica e tattica sull'arrivo di Kylian Mbappé, saturando il monte ingaggi e il posto di centravanti. Il Paris Saint-Germain, orfano proprio di Mbappé, ha optato per una strategia diversa sotto la guida di Luis Enrique, preferendo investire su un attacco di ali veloci, culminata con l'acquisto dell'ex compagno di Osimhen, Kvaratskhelia. Restava la Premier League, il sogno mai nascosto di Victor.

Qui, la vicenda si è fatta ancora più emblematica. Il Chelsea, dopo aver speso un miliardo di sterline, ha bussato alla porta, ma secondo le ricostruzioni l'affare è saltato non per il costo del cartellino, ma per le esorbitanti richieste di ingaggio del giocatore. Un segnale chiaro: chi vuole Osimhen deve essere pronto a un investimento totale, e nessuno in Europa si è dimostrato disposto a farlo alle condizioni dettate dal patto Napoli-Osimhen.

Il paradosso Osimhen: perché PSG e Real non lo vogliono | Ecco quale sarà il suo futuro

La Scadenza del 15 Luglio e la Posizione di Forza del Napoli

L'intera partita a scacchi ruota ora attorno a una data: il 15 luglio. Fino a quel giorno, la nuova clausola da 75 milioni, rinegoziata per l'estero, è valida. Dopo, decade. Ed è qui che emerge la genialità della strategia del Napoli. Contrariamente a quanto si possa pensare, la scadenza della clausola non indebolisce il Napoli, ma lo rafforza. Dopo il 15 luglio, chiunque vorrà Osimhen non potrà più appellarsi a una cifra predefinita, ma dovrà sedersi al tavolo e trattare direttamente con De Laurentiis, che a quel punto sarà libero di fissare il prezzo che riterrà più congruo.

La strategia attendista di alcuni club, speranzosi di un prezzo al ribasso, potrebbe rivelarsi un boomerang. Persino la Juventus, che osserva interessata, sa di poter entrare in gioco solo dopo, ma si troverebbe di fronte a un De Laurentiis ancora più forte in sede di negoziazione, senza contare il rinnovo automatico che potrebbe scattare mettendo fuori gioco tutti. Lo stallo attuale, quindi, non è un fallimento del Napoli, ma la prova che la sua strategia sta funzionando: o si paga il giusto prezzo, o uno dei migliori attaccanti al mondo resta un patrimonio del club. Una posizione di potere che pochi possono vantare.

Salvatore Bellavista

SangueAzzurro (Salvatore Bellavista): Giornalista per vocazione, tifoso per destino. Salvatore Bellavista porta su Napolissimo.it il racconto autentico del mondo SSC Napoli, con analisi lucide e un amore incondizionato per la maglia.