
La scelta di cuore. Il ritorno in campo di Pasquale Mazzocchi contro l’Atalanta chiude un cerchio. Dietro la sua permanenza non c’è solo la stima per Antonio Conte, ma una rinuncia economica precisa: in estate il giocatore ha rifiutato un’offerta del Sassuolo (con ingaggio più alto) pur di restare a Napoli. Ha preferito il ruolo di “gregario” a casa sua ai soldi e alla titolarità altrove.

Pasquale Mazzocchi 183 giorni dopo: la fine dell’incubo
Esistono calciatori che fanno rumore con le parole e altri che lo fanno con il lavoro. Mazzocchi appartiene alla seconda categoria. Fino al 69′ della sfida vinta contro l’Atalanta (grazie anche al nuovo modulo 3-4-3 varato da Conte), il suo contatore era fermo a zero minuti.
Sono passati 183 giorni “strani”, fatti di panchine, voci di mercato e allenamenti silenziosi a Castel Volturno. Poteva crollare o polemizzare, invece ha aspettato il suo turno. Quando Conte lo ha chiamato in causa sul 3-1 per blindare il risultato, il Maradona ha risposto con un applauso spontaneo e caldo. “È bello sentire il calore della propria gente”, ha scritto poi sui social. È la prova che la lezione di umiltà è arrivata al cuore dei tifosi.
Insigne in tribuna e il tabù spezzato
Il destino ha voluto che il ritorno di Mazzocchi avvenisse sotto gli occhi di Lorenzo Insigne, spettatore d’eccezione in tribuna. Per anni si è detto “Nemo propheta in patria”, citando il rapporto di amore-odio tra la città e l’ex capitano.
Con Mazzocchi, però, questo problema non sembra porsi. Il pubblico apprezza la sua dimensione di “tifoso-giocatore”. In quei venti minuti finali c’è stato tutto: due ottime chiusure difensive per prendere confidenza e un errore in disimpegno su Lookman perdonato dal fato. È il segno che l’ambiente è con lui.
Retroscena mercato: perché ha detto “No” ai soldi
L’estate di Mazzocchi poteva portarlo lontano. Le offerte c’erano, e quella del Sassuolo era concreta: prevedeva un vistoso ritocco all’ingaggio per convincerlo a scendere di categoria o cambiare aria.
La logica avrebbe suggerito di accettare (30 anni, chiuso dai titolari), ma “Pako” ha fatto prevalere il sentimento. La voglia di essere parte del gruppo di Conte, di vivere da protagonista (anche part-time) la rinascita del Napoli, è stata più forte dell’aspetto economico. È rimasto per orgoglio identitario, accettando anche l’esclusione dalla lista UEFA per la Champions League.
Ora la tribuna in Champions: appuntamento al campionato
L’euforia del rientro dovrà però scontrarsi subito con la realtà burocratica. Mazzocchi non potrà scendere in campo martedì nella sfida decisiva contro il Qarabag in Champions League.
Antonio Conte non lo ha inserito nella lista UEFA consegnata a settembre. Domani tornerà a fare il tifo dalla tribuna, in attesa della prossima chance in Serie A (magari contro la Roma), per dimostrare di poter superare, ancora una volta, i propri limiti.
📌 Il punto su Mazzocchi
Ha rifiutato altre squadre?
Sì, il Sassuolo e altri club italiani si erano fatti avanti con offerte economicamente vantaggiose.
Giocherà titolare le prossime?
Difficile scalzare Di Lorenzo o i titolari attuali, ma sarà la prima alternativa per le rotazioni in Serie A.
Perché non gioca in Europa?
Per scelta tecnica legata alle liste UEFA: non è stato inserito nei 25 consegnati a settembre.