
L’infortunio di Anguissa non apre solo una crisi, ma un bivio strategico che definirà la stagione del Napoli. Sul tavolo di Conte due filosofie opposte per il colpo di gennaio: il talento puro ma rischioso di Mainoo o il cemento armato ‘italiano’ di Frendrup? Analisi del dilemma.
Il verdetto su Frank Anguissa ha trasformato una preoccupazione in un’emergenza conclamata: stop lungo e mercato di gennaio non più come un’opzione, ma come una necessità assoluta. Ma la ricerca del sostituto, per un allenatore come Antonio Conte, non è mai una semplice formalità. È una scelta di campo. E le prime indiscrezioni delineano un bivio che è quasi una dichiarazione d’intenti: da un lato, la via dell’ambizione e del rischio; dall’altro, quella del pragmatismo e della certezza.

La Via dell’Ambizione: Kobbie Mainoo, la scommessa di lusso
Secondo la Gazzetta dello Sport, il Napoli sta monitorando con attenzione Kobbie Mainoo, gioiello classe 2005 del Manchester United. Un talento considerato purissimo in Premier League, ma chiuso nel suo club. Con appena 138 minuti in campo, è un tesoro in attesa di essere scoperto.
Per il Napoli sarebbe l’occasione di piazzare un colpo di prospettiva internazionale, anticipando la concorrenza su un potenziale crack. Ma è anche un rischio enorme: può un ragazzo di 19 anni, senza alcuna esperienza in Serie A, reggere la pressione di sostituire un gigante come Anguissa nel momento più caldo della stagione?
La Via del Pragmatismo: Morten Frendrup, la garanzia immediata
È la strada della logica, quella che parla al presente. L’alternativa è l’esatto opposto di Mainoo: Morten Frendrup. Il centrocampista del Genoa non ha il talento generazionale dell’inglese, ma offre due qualità che a gennaio valgono oro: conosce a memoria la Serie A e garantisce un rendimento costante e affidabile. È un incursore, un lottatore, un giocatore di sostanza che Conte potrebbe inserire nello scacchiere tattico dal giorno uno senza bisogno di adattamenti. La difficoltà non è convincere il giocatore, ma il Genoa a privarsi del suo motore a metà stagione. È la scelta della ragione, meno esaltante forse, ma progettata per tappare la falla con il cemento armato, non con la speranza.
Sempre con la società rligure peraltro si potrebbe parlare anche di Norton-Cuffy. L’esterno piace come possibile vice Di Lorenzo.
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