
Il Bluff del vincente. Antonio Conte ha vinto la sua partita più difficile usando un’arma inaspettata: la “bugia strategica”. Per mesi ha ripetuto il mantra del “lavori in corso”, dell’anno di transizione e dei “buoni giocatori ma non top player”. La realtà del campo lo ha smentito felicemente: vincendo la Supercoppa contro il Bologna dopo lo Scudetto, Conte ha dimostrato di avere tra le mani una corazzata già pronta, capace di eguagliare l’unico precedente storico: quello di Diego Armando Maradona (doppietta di trofei nell’anno solare).

Perché la “Bugia” è stata fondamentale
Non è retorica, è statistica. Prima lo Scudetto, poi la Supercoppa Italiana, e tutto nel giro di pochi mesi. Il 2025 è destinato a essere scolpito nella pietra come uno degli anni più importanti dell’intera storia della SSC Napoli.
È dai tempi di Diego Armando Maradona che la compagine partenopea non metteva due trofei in bacheca nello stesso anno solare. Ma c’è una differenza sostanziale che rende questo trionfo forse ancora più “pesante” in ottica futura.
In conferenza stampa, Conte ha sempre tenuto il profilo basso, parlando di “rinnovamento necessario” e spegnendo gli entusiasmi. “Non sono arrivati giocatori da 50 milioni, ma solo buoni giocatori”, diceva. Era un bluff? In parte sì, o meglio, una strategia difensiva perfetta.
Togliendo pressione alla squadra e caricandosi il peso della critica (specie dopo il ko di Bologna con lo sfogo “non accompagno un morto”), ha permesso a giocatori come Neres, Lang e Beukema di crescere senza l’obbligo di essere fenomeni subito. Quando l’emergenza infortuni ha colpito, la squadra non si è sentita “persa senza i campioni”, ma responsabilizzata. Conte ha fatto credere a tutti di essere debole, per poi colpire da forte.
Dal 4-3-3 al “Caos Organizzato”
Ha imparato la lezione della sconfitta in campionato contro il Bologna. Invece di insistere su un 4-3-3 che senza Anguissa e Lobotka avrebbe sofferto, è passato a un 3-4-3 fluido.
Questa mossa ha reso il Napoli più compatto centralmente ma incredibilmente velenoso sugli esterni. Ha rilanciato giocatori come Noa Lang e David Neres (il grande eroe della Supercoppa), che sembravano quasi fuori contesto tattico. A Rasmus Hojlund ha cucito addosso una nuova veste: non più solo vice-Lukaku, ma “scassinatore” delle retroguardie avversarie, muovendosi su tutto il fronte d’attacco per non dare riferimenti.
Il parallelo con Maradona: la storia si ripete
Il dato che fa sognare Napoli è storico. Il 2025 si chiude con due titoli in bacheca. Non succedeva dall’epoca d’oro del Pibe de Oro. Se quel Napoli era la squadra di un genio assoluto, questo Napoli è la squadra del Collettivo e del Comandante.
Lì vinceva Diego, qui vince il Sistema. L’aggancio storico al mito non è blasfemia, è statistica: il Napoli è tornato ad essere una potenza che vince più trofei in sequenza, non una meteora che vince una volta ogni 30 anni. Questo cambio di paradigma è il vero trofeo.
Perché può aprirsi un Ciclo (non è un fuoco di paglia)
La paura di ogni tifoso è: “Conte vince e se ne va dopo due anni”. Ma ci sono tre indizi che suggeriscono che questo potrebbe essere un ciclo lungo, stile Ferguson o Klopp:
- Vincere senza i Migliori: La Supercoppa è stata vinta senza De Bruyne, Lukaku, Anguissa. Significa che la struttura è più forte dei singoli. Una squadra così non finisce quando invecchia un campione, perché si rigenera.
- L’età della rosa: I protagonisti di oggi (Neres, Hojlund, Buongiorno, Beukema) sono tutti nel pieno della carriera o giovanissimi. Non è un “Instant Team” di vecchi, è una squadra costruita per durare.
- L’allineamento Societario: De Laurentiis ha capito la lezione dello Spalletti-post. Ha dato a Conte carta bianca e una dirigenza allineata. Un’armonia che a Napoli raramente si era vista.
Il Verdetto: Progetto vs Episodio
Questo non è stato un episodio. Aver battuto Milan e Bologna con un modulo d’emergenza (3-4-3) e giocatori adattati dimostra che il “Metodo Conte” è entrato nel DNA. Se il tecnico avrà ancora fame — e come dice Di Lorenzo “vincere fa venire fame” — il 2025 non sarà l’anno di arrivo, ma l’anno di fondazione dell’Impero.
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