Calcio Napoli

Napoli-Juve, la notte dei “cuori invertiti”: Spalletti torna da nemico, Conte difende il regno

Tutto pronto al Maradona per una partita surreale: l'artefice del Terzo Scudetto sulla panchina dei rivali storici, la bandiera bianconera a guidare gli azzurri. Due destini incrociati

Destini Invertiti. Mai una partita Napoli-Juventus è stata così carica di significati extra-campo. Stasera il ‘Maradona’ assiste allo scambio di ruoli definitivo: Antonio Conte, simbolo storico della juventinità, difende il primato azzurro contro Luciano Spalletti, l’eroe immortale dello Scudetto 2023 che oggi siede sulla panchina “nemica”. È la prima volta che i due tecnici si sfidano in carriera.

Luciano Spalletti Antonio Conte Napoli Juventus confronto allenatori
Luciano Spalletti Antonio Conte Napoli Juventus confronto allenatori

Spalletti torna a casa: “Sarà un’emozione tremenda”

L’uomo di Certaldo sa bene cosa lo aspetta. Ha quel tatuaggio del Terzo Scudetto sul braccio, ma stasera avrà lo stemma della Juventus sulla giacca. Un cortocircuito emotivo che Napoli fatica a metabolizzare.

L’accoglienza sarà il primo verdetto della serata. “Fischi o applausi?” si chiedono tutti. La scelta di accettare la Vecchia Signora dopo la promessa di amore eterno (“Sarò sarrista”) e l’addio burrascoso con De Laurentiis è vista da molti come un tradimento sportivo.
Eppure Spalletti non si nasconde: “Già immagino la felicità che avrò nel rientrare in quello stadio. Lì ho moltissimi amici. Le belle storie hanno il potere dell’immortalità, rimarrà così per sempre”. Parole dolci che cercheranno di addolcire un ambiente che si preannuncia ostile per 90 minuti.

Conte contro il suo passato: il rimpianto cancellato

Dall’altra parte della barricata c’è Antonio Conte, che il bianconero se lo è tolto di dosso con il lavoro e i risultati (come aveva già fatto all’Inter). Eppure, le sirene di un ritorno a Torino non sono una favola.

Solo pochi mesi fa, le voci di un “Conte-bis” alla Juve erano concrete. Lui stesso aveva ammesso a Belve il “pentimento” per quel divorzio improvviso nel 2014. Ma l’estate 2024 ha cambiato tutto: dopo un confronto decisivo con ADL, Conte ha scelto di restare e rilanciare il Napoli post-disastro, costruendo la squadra solida e “camaleontica” (ora col nuovo 3-4-3) che stasera si gioca una fetta di credibilità scudetto proprio contro il suo passato.

Il dato incredibile: prima volta contro

Sembra impossibile, ma stasera la Serie A assiste a un inedito assoluto. Nonostante oltre 800 panchine complessive nel massimo campionato, Antonio Conte e Luciano Spalletti non si sono mai affrontati da allenatori in una gara ufficiale.

È lo scontro tra due filosofie vincenti, tra due caratteri forti che non si amano (“Non lo frequento, ma è un top” ha tagliato corto Spalletti), ma che si rispettano.
Per la Juve di Spalletti è un bivio: vincere per restare agganciati al treno scudetto o perdere e dire forse addio ai sogni di gloria. Per il Napoli di Conte, in piena emergenza infortuni senza Lobotka e Anguissa, è l’occasione per chiudere il cerchio: battere la Juve significherebbe che il “nuovo” Re di Napoli ha cancellato definitivamente il ricordo dell’ex.

📌 Il retroscena della partita

Spalletti è mai stato avversario al Maradona dopo lo scudetto?
No, è la prima volta in assoluto. Dopo l’addio nel 2023 si era preso un anno sabbatico (poi Nazionale) e non era mai tornato a Fuorigrotta da “nemico” di club.

Cosa succede se vince la Juve?
Si rilancia pesantemente in classifica, accorciando le distanze e dando credito al progetto tecnico di Spalletti che finora ha vissuto di alti e bassi.

Perché si parla di Conte alla Juve?
Perché in estate ci sono stati contatti e sondaggi, prima che la Juventus virasse su Tudor (poi esonerato) e Conte decidesse di onorare il patto con il Napoli.

Enrico Greco

Giornalista sportivo, da oltre vent'anni segue con passione le vicende della SSC Napoli e della Serie A. Esperto di tattica, comunicazione sportiva e media digitali, coordina la linea editoriale di Napolissimo con uno sguardo strategico e una penna sempre tagliente. Appassionato di calcio "di posizione", è tra i primi in Italia a parlare di pressing ultra-offensivo nel 2006.