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Telecronista inglese pazzo per lo scudetto del Napoli | Urla “Amm’ vinciut’!” in diretta mondiale: che show!

Telecronista inglese urla "Amm’ vinciut’!" per lo scudetto Napoli

Quando la passione per il calcio supera ogni barriera linguistica e culturale, nascono momenti destinati a diventare virali, a entrare nella leggenda. È esattamente quello che è successo venerdì sera, quando il Napoli di Antonio Conte si è laureato Campione d'Italia per la quarta volta nella sua storia. A raccontare al mondo l'impresa degli azzurri, per molte emittenti internazionali, c'era il telecronista inglese Patrick Kendrick, che al fischio finale di Napoli-Cagliari (vinta 2-0 dai partenopei) ha regalato uno show indimenticabile, culminato in un urlo che è già storia: «Amm’ vinciut’!».

Sì, avete capito bene. Kendrick, con il suo inconfondibile accento britannico, ha voluto omaggiare il trionfo del Napoli e l'incredibile atmosfera del Maradona mescolando la lingua di Shakespeare con il più puro dialetto napoletano. Un tributo che ha fatto immediatamente il giro del web, mandando in estasi i tifosi azzurri sparsi per il globo e dimostrando, ancora una volta, quanto il calcio possa essere un linguaggio universale capace di toccare le corde del cuore.

Conte e il Napoli durante i festeggiamenti dello scudetto

Da "Amma Faticà" all'Esplosione di Gioia: Kendrick Racconta l'Epopea di Conte

La telecronaca di Kendrick è stata un crescendo di emozioni, un racconto appassionato che ha saputo cogliere l'essenza di una stagione straordinaria. Il giornalista ha perfettamente sintetizzato il percorso del Napoli, iniziato sotto il segno del motto di Antonio Conte, quell'ormai iconico «Amma faticà!» che ha contraddistinto la ricostruzione azzurra dopo il deludente decimo posto e i disastri del post-tricolore di due stagioni fa. Un cammino che, come ha sottolineato lo stesso Conte, doveva inizialmente riportare il Napoli tra le prime quattro per un posto in Champions League, ma che si è trasformato in una cavalcata trionfale, ben oltre ogni più rosea aspettativa.

Kendrick ha ricordato come il tecnico leccese abbia plasmato la squadra con la sua mentalità, quella del "sangue, sudore e lacrime", superando anche momenti difficili come la cessione di Kvicha Kvaratskhelia a gennaio, non compensata da un mercato che Conte, secondo le cronache, non ha mai del tutto "digerito" con il solo arrivo di Okafor. La filosofia del "far giocare anche uno zoppo", come Conte stesso disse riferendosi alle condizioni di McTominay (poi eletto miglior giocatore della Serie A e autore di una spettacolare sforbiciata che ha sbloccato il match scudetto), è diventata il simbolo di questa avventura.

L'Omaggio ai Protagonisti e quel Grido che Unisce un Popolo

In un Maradona gremito e con una città intera, da Piazza del Plebiscito in giù, ribollente di tifo e pronta a esplodere, la voce di Patrick Kendrick ha fatto da colonna sonora a immagini di gioia pura, rilanciate dai broadcaster di tutto il mondo. Il telecronista ha elogiato «l'orgoglio di Antonio Conte», che ha aggiunto il suo quinto scudetto personale alla bacheca (il terzo con un club differente dopo Juve e Inter), e ha celebrato i protagonisti in campo: dalla magia di Scott McTominay al sigillo finale di Romelu Lukaku, che con il gol del raddoppio ha dato il via ufficiale ai festeggiamenti.

«Due scudetti in tre anni, Napoli campione d'Italia ancora una volta!» ha urlato Kendrick, prima di lasciarsi andare a quel liberatorio e ormai celebre: «Sì, è tutto vero: amm' vinciut'!». Un momento di televisione e di sport che resterà impresso, unendo idealmente i tifosi del Napoli ovunque si trovino, sotto il segno di una passione che non conosce confini e di una lingua, quella del cuore e del tifo, che tutti possono comprendere.

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