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Napoli e gli scudetti della Pro Vercelli| Forgione asfalta gli juventini: "Ignoranti, era il vostro incubo!

Lo scrittore e giornalista risponde allo sfottò del "mancano tre scudetti...". Una lezione di storia che ribalta le critiche e svela le verità scomode sul calcio del Nord.

Il solito, trito sfottò risuona puntuale ad ogni successo del Napoli: "Al Napoli mancano tre scudetti per raggiungere la Pro Vercelli". Una frase che, secondo lo scrittore e giornalista Angelo Forgione, non fa altro che palesare l'ignoranza di certi tifosi, soprattutto di Juventus, Inter e Milan, indispettiti dai recenti trionfi azzurri e dalla forza economica del club di De Laurentiis.

Forgione, con una dettagliata analisi storica, non solo smonta la provocazione, ma la ribalta, dimostrando come la Pro Vercelli fosse l'incubo delle squadre del Nord, non certo del Napoli.

Forgione su Pro Vercelli: "Incubo Juve, non del Napoli!"
La Pro Vercelli nel 1902

"Ignoranti, la Pro Vercelli era il vostro incubo!": la lezione di Forgione

"Certi idioti si danno la zappa sui piedi", esordisce Forgione, spiegando come il Napoli (e le squadre che lo generarono nel 1922) semplicemente non esistesse o non fosse ammesso ai campionati vinti dalla Pro Vercelli tra il 1908 e il 1922. In quegli anni, il calcio del Centro-Sud tirrenico era escluso, e solo dopo il 1912 fu formalmente ammesso ma tenuto in disparte, data l'abissale differenza economica con i club del triangolo industriale Torino-Genova-Milano.

La provinciale Pro Vercelli, sottolinea Forgione, vinse i suoi sette campionati "non misurandosi contro il Napoli ma battendo proprio Juventus, Inter e Milan, dettando legge per oltre un decennio sulle squadre delle tre grandi città". All'epoca, la Juventus aveva vinto un solo campionato "difficile" (nel 1905, con sole 6 partite), prima di affrontare crisi economiche ed evitare la sparizione dopo la retrocessione del 1913 grazie a un ripescaggio. Il primo ciclo vincente juventino arrivò solo con l'avvento degli Agnelli.

La FIGC, la "Tradizione Sportiva" e la Realtà Storica

Il Napoli entrò ufficialmente nella massima competizione nazionale solo nel 1926, grazie alla Carta di Viareggio del CONI fascista, che per ragioni nazionalistiche volle le grandi città del Sud nel torneo. A quel punto, Genoa (9 titoli, molti vinti in tornei regionali o assegnati a tavolino) e Pro Vercelli (7) dominavano l'albo d'oro, seguite da Milan (3), Juventus (2) e Inter (2).

Forgione ricorda inoltre come la stessa FIGC, nel 2006, abbia istituito il criterio di "tradizione sportiva" per la ripartizione dei diritti televisivi, iniziando i suoi conteggi statistici dalla stagione 1929-1930, la prima con Serie A e B a girone unico, di fatto "escludendo i campionati precedenti, inattendibili a livello nazionale".

Lo scrittore conclude evidenziando come oggi, mentre i club del Nord, governati da gruppi stranieri, vivono "forti incertezze societarie", a Sud c'è "un proprietario che fa prodigi e compete con successo". E a chi evoca la Pro Vercelli, Forgione risponde: "Possano mai irritarsi, i suoi tifosi, per gli scudetti della Pro Vercelli, la vera regina piemontese del calcio d'epoca amatoriale? Suvvia. Da Napoli, quella che conosce la storia d'Italia, anche quella del calcio, e la scrive, un urlo secco: viva la Pro!". Una risposta che asfalta l'ignoranza e celebra la vera storia.

Enrico Greco

Giornalista sportivo, da oltre vent'anni segue con passione le vicende della SSC Napoli e della Serie A. Esperto di tattica, comunicazione sportiva e media digitali, coordina la linea editoriale di Napolissimo con uno sguardo strategico e una penna sempre tagliente. Appassionato di calcio "di posizione", è tra i primi in Italia a parlare di pressing ultra-offensivo nel 2006.