Serie A

Moratti-Berlusconi, il dialogo segreto sull'Iraq | Quelle parole sulle armi

L'ex presidente dell'Inter, 80 anni oggi, svela un dialogo inedito con l'allora Premier prima della guerra: le parole che gelano e la verità sul "facciamo finta".

Ci sono storie che restano sepolte per decenni, dialoghi sussurrati nelle stanze del potere che, una volta svelati, gettano una luce cruda sulla storia. Oggi, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, Massimo Moratti, indimenticato presidente dell'Inter del Triplete, ne regala una destinata a far discutere: un faccia a faccia con Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio, sull'imminente guerra in Iraq e sulla scottante questione delle armi di distruzione di massa. Un dialogo finora rimasto segreto, che oggi "spunta" dalle pieghe della memoria.

L'orologio torna indietro di oltre vent'anni, all'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001, quando sul Golfo Persico soffiavano minacciosi venti di guerra. Berlusconi era allora Presidente del Consiglio, oltre che patron del Milan. Ed è in quel clima teso che Moratti, con la sua consueta schiettezza, non esitò a confrontarsi con l'uomo più potente d'Italia, nonché storico rivale sportivo, riguardo "quelle parole sulle armi" che avrebbero giustificato l'intervento.

Moratti svela il dialogo segreto con Berlusconi sull'Iraq
Massimo Moratti festeggia 80 anni

"Massimo, ma facciamo finta eh...": La Rivelazione sulle Armi

Intervistato da ‘Repubblica’ per il suo compleanno, Moratti ricostruisce quel momento con parole che pesano come macigni: «Con Berlusconi parlammo di politica solo una volta, quando si parlava di invadere l'Iraq». La domanda di Moratti fu diretta, quasi brutale: «‘Ma è vera ‘sta stronzata? Ma è il contrario di quello che dovremmo fare, noi italiani in quei Paesi siamo visti come mediatori. È un errore gravissimo, l'Iraq non ha le armi sottoterra, sei intelligente lo sai benissimo'.»

La risposta dell'allora Premier, sempre secondo il racconto di Moratti, fu agghiacciante nella sua semplicità: «‘Massimo, ma facciamo finta eh…'». Una frase che, se confermata e contestualizzata, aprirebbe squarci inquietanti sulla consapevolezza dietro le decisioni che portarono a quel conflitto, basato sul presupposto, poi smentito, della presenza di armi di distruzione di massa.

Moratti svela il dialogo segreto con Berlusconi sull'Iraq
Immagine iconica di Berlusconi a San Siro

80 Anni di Passioni: l'Inter, Milano e quel San Siro da non Abbattere

Oltre a questa testimonianza dirompente, Massimo Moratti riflette sui suoi 80 anni, una vita spesa tra l'impresa di famiglia e l'amore viscerale per l'Inter: «Uno pensa sempre che poteva far di più o meglio... Sono stato fortunato grazie al mio lavoro, è stato entusiasmante girare il mondo tanto quanto vincere campionati e coppe con l'Inter. Non cambierei nulla». Un pensiero anche per il padre Angelo: «Se potessi dirgli una cosa oggi? Lascerei parlare lui».

Infine, uno sguardo sulla sua Milano, città che ama ma che vorrebbe più solidale, e sul futuro di San Siro, un monumento del calcio che ha visto tante battaglie, anche del Napoli: «Credo sia un affare per le società, ma è chiaro che mi dispiace, San Siro ha un significato per Milano. Non è vero che non sta più in piedi, è una balla». Parole nette, da chi la storia di quel prato l'ha vissuta da protagonista.

Ludovica De Santis

Classe 1998, è la più giovane della redazione. Cura le tendenze social legate al Napoli e alla Serie A, intercettando umori, meme, tormentoni e dinamiche virali. Con lei, Napolissimo parla anche su TikTok, Instagram e nelle community Telegram. Il calcio è racconto, ma anche immagine. Ludovica lo sa bene.