
Ex senza gloria. Domenica pomeriggio Lorenzo Lucca tornerà per la prima volta al ‘Bluenergy Stadium’ di Udine da avversario. Ma non ci sarà spazio per i sentimentalismi in campo: Antonio Conte ha deciso di affidare ancora le chiavi dell’attacco a Rasmus Hojlund (o al tridente leggero), lasciando Lucca in panchina. Una bocciatura che alimenta le voci di mercato: Milan e Roma sondano il terreno, ma per cederlo il Napoli è costretto a un anticipo di cassa da 26 milioni per il riscatto.

Il confronto impietoso: l’Udinese e i gol perduti
Il calcio è fatto di momenti e memoria. Quando scenderà dal pullman a Udine, Lucca ricorderà l’anno scorso, quando con la maglia bianconera segnò 14 gol (16 totali in stagione) diventando uno degli attaccanti italiani più desiderati.
Oggi la realtà è capovolta. A Napoli l’incantesimo sembra essersi spezzato. Il bottino realizzativo è magro, quasi nullo in rapporto ai minuti giocati: l’ultimo gol risale alla testata contro il Cagliari in Coppa Italia a inizio dicembre, arrivata dopo due mesi e mezzo di digiuno. Cosa non funziona? Conte gli chiedeva di essere il vice-Lukaku, ma la pressione di dover sostituire il belga (infortunato ad agosto) senza aver fatto rodaggio lo ha schiacciato. E il paragone con Rasmus Hojlund, reduce dalla doppietta alla Juve, è oggi schiacciante.
Perché il Napoli vuole cederlo? (E chi lo vuole)
La pazienza a Castel Volturno sembra agli sgoccioli. L’investimento non sta rendendo e Antonio Conte ha bisogno di certezze immediate per la corsa scudetto, non di scommesse da recuperare mentalmente.
Il nome di Lucca è finito sul taccuino di due big di Serie A in difficoltà:
- Milan: I rossoneri cercano una punta fisica dato che Gimenez non ingrana.
- Roma: Serve un riferimento centrale per dare peso all’attacco.
L’inghippo dei 35 milioni: la “gabbia” contrattuale
Se tecnicamente la cessione sembra la via giusta, economicamente è un rebus. Il direttore sportivo Manna ha costruito l’affare estivo su un’architettura precisa: 9 milioni di prestito subito + 26 milioni di obbligo di riscatto a fine stagione.
Qui nasce il problema: Lucca, tecnicamente, è ancora di proprietà dell’Udinese (che il Napoli affronterà domenica). Per poterlo girare in prestito o vendere a un terzo club (Milan o Roma) già a gennaio, il Napoli dovrebbe prima anticipare il riscatto, versando 26 milioni cash nelle casse friulane. Un esborso pesante per un giocatore che si vuole mandare via. De Laurentiis è disposto a farlo? È questo il vero ostacolo alla separazione.
Dalle “Fanfare” ai fischi: i numeri della crisi
Sembra passata un’era geologica, ma sono solo pochi mesi. L’anno scorso Lucca segnava 14 gol con l’Udinese, trascinando i friulani. Quest’anno il salto in una big si è trasformato in un incubo tecnico.
I numeri dell’esperienza azzurra sono impietosi e spiegano le scelte di Conte:
- Minutaggio ridotto: Solo 6 gare da titolare su 17 presenze totali.
- Gol col contagocce: Appena 2 reti. Un digiuno di due mesi e mezzo interrotto solo dal gol di testa in Coppa Italia col Cagliari (su assist di Vergara).
- Momenti No: Pesa come un macigno l’espulsione nel tracollo di Eindhoven, simbolo di un nervosismo latente.
L’infortunio di Lukaku ad agosto doveva essere la sua grande chance; invece ha convinto De Laurentiis a comprare Hojlund, chiudendogli definitivamente gli spazi.
📌 Il caso Lucca in breve
Perché Conte non lo fa giocare?
Perché Lucca ha faticato a integrarsi nei movimenti richiesti (sia nel 3-5-2 che nel 4-3-3). Inoltre, l’esplosione della coppia Neres-Lang e la presenza di Hojlund hanno ridotto lo spazio per il centravanti statico.
Quando torna Lukaku?
Il rientro del belga è previsto per metà dicembre. Quando Big Rom sarà al 100%, Lucca rischia di diventare la terza scelta in attacco.