Napoli pazza di gioia, la città esplode | spunta lo spritz McTominay e un ambo fortunato
Delirio tricolore tra i vicoli e il lungomare: Conte è l'idolo osannato, Maradona il nume eterno e i tifosi già sognano De Bruyne

NAPOLI – Un fiume azzurro in piena, un boato che scuote i palazzi, un amore che non conosce confini. Napoli è letteralmente impazzita, esplosa in una festa tricolore che profuma di storia, di riscatto e di pura, incontenibile felicità. È il giorno dopo il quarto, leggendario Scudetto, e la città si è risvegliata ancora avvolta in un sogno meraviglioso, di quelli che temi possano svanire al primo raggio di sole. Ma questo no, questo è reale, questo è il trionfo di Antonio Conte e dei suoi ragazzi!
Certo, una leggera, quasi impercettibile brezza di apprensione attraversa i cuori dei tifosi: Conte, l'artefice di questa meraviglia, l'uomo che ha raccolto l'eredità di Spalletti trasformandola in un capolavoro, resterà? Ma è un pensiero fugace, subito spazzato via dall'onda d'urto della gioia. Perché Napoli, oggi, vuole solo celebrare. Vuole stringere il suo condottiero, idolo indiscusso che si respira nell'aria dei Quartieri, sul lungomare baciato dal sole, lì dove l'ombra di Diego Armando Maradona veglia eterna. Il più cercato, il più amato: semplicemente Antonio.

Festa Totale: Caccia a Conte, Delirio da Diego e l'Ambo Scudetto che Fa Sognare
La città è un formicolio di voci e leggende metropolitane. Conte avvistato in quella pizzeria storica vicino alla casa del Principe Totò? Una "bufala" subito smentita. Conte in scooter nella notte, a godersi lo spettacolo dei suoi tifosi? Magari, chi può dirlo. Quel che è certo è che ogni napoletano vorrebbe rapirlo per un abbraccio, uno di quelli che valgono più di mille parole. E l'uomo Scudetto chi è? Domanda retorica per i più: Conte, senza discussioni. Poi, ovvio, il gigante McTominay, ma c'è gloria anche per il Presidente De Laurentiis, che questo sogno l'ha costruito.
Il cuore pulsante della festa? Sotto il murale di Diego, come sempre. Un pellegrinaggio d'amore, un delirio collettivo che tocca il cielo quando dalla finestra sul volto del Pibe si srotola un gigantesco Scudetto numero 4. È l'apoteosi. E come ogni favola napoletana che si rispetti, spunta l'ambo da giocare al lotto: 4-23, segnatevelo! Intanto, le edicole vengono prese d'assalto, il Corriere dello Sport e ogni possibile cimelio di questa giornata vanno a ruba. C'è chi insegue il sogno di un selfie con Diletta Leotta e chi, con l'acquolina in bocca, chiede ai giornalisti: "Ma De Bruyne? Quando ce lo portate?". Perché a Napoli, la fame di campioni non si placa mai.

Creatività Partenopea: Spritz Tricolore, Pastori d'Autore e la Benedizione di San Gennaro
E che festa sarebbe senza la colonna sonora perfetta? "Anema e core" di Serena Brancale fa vibrare l'anima, mentre "Pedro Pedro" della Carrà scatena balli improvvisati ad ogni angolo. I turisti? Incantati, testimoni privilegiati di un amore così viscerale. Le maglie azzurre sono un'epidemia di felicità. A Piazza Plebiscito, uno striscione geniale unisce sacro e profano, passato e presente: Pedro, Orsolini, l'immancabile San Gennaro e lui, Maradona. Un parrucchiere regala la tintura azzurra ai capelli dei primi cento, mentre a San Gregorio Armeno i maestri pastorai hanno già sfornato le statuine dei nuovi eroi. E per brindare? Ecco lo "Spritz McTominay", con quel tocco di gin scozzese che omaggia il gladiatore del centrocampo. Pura poesia.
Arrivano anche i complimenti del presidente FIGC, Gravina, che parla di "esplosione di gioia" e "rapporto autentico e profondo". Mentre il sole tramonta su una Napoli ebbra d'amore, e le piccole polemiche sulla sicurezza vengono spazzate via, un ragazzo in motorino con la maglia di Conte e Spalletti che si danno il cinque e la scritta "Costruiamo ricordi" riassume tutto. Perché, alla fine, questa è Napoli. Ed è, e sarà sempre, una questione d'amore infinito.